Cretinate

Harmony Korine, a 18 anni o giù di lì, aveva scritto delle sceneggiature e girato almeno un film interessante: “Gummo”. Adesso, a trent’anni, il suo sensibile sguardo nella realtà dei giovani di oggi da angosciata visionarietà si è trasformato in patetica poetizzazione di un mondo di idioti. Quattro studentesse rapinano un fast food per procurarsi i soldi per farsi delle vacanze da sballo nell’assolata Floria, lontano dal grigio e triste college. Dopo i primi sconvolti giorni di spiaggia, alcol, droghe, musica, strusciamenti e idiote mitizzazioni di quella vita, vengono arrestate per eccesso di casino. Uno spacciatore locale paga la cauzione e se le porta via verso la cattiva strada, dalla quale però, dopo vendicativa strage d’ordinanza finale, riescono tutte a venirne fuori. Già un’infinità di segnali ci hanno fatto capire che la società americana è popolata da idioti che hanno eletto alcolismo e sballo a divertimento unico. Ora abbiamo anche i registi che ne cantano una sgangherata elegia, incrociando pistole e bikini, polvere bianca e da sparo, Britney Spears e Lamborghini, buoni propositi e cattive azioni, massacri e malinconie, eccessi e riflessioni intime, Terrence Malick e Tarantino. Da vomitare. Alla proiezione c’era poca gente, compresi 5/6 cafonissimi ventenni che hanno fatto casino tutto il tempo. A metà film, annoiati e imbarazzati da certe scene, hanno cominciato a sbertucciare il film: battutacce, risate, ripetizioni ironiche di battute. Disgraziatamente avevano ragione. Immaginate: siete lì a vedere una cretinata di film, con giovani protagonisti che fanno cretinate, e cinque cretini, tanto quanto i protagonisti del film, che vi disturbano con le loro cretinate. Un incubo al cubo. Morale: il mondo reale degli idioti è più potente di una sua idiota poetizzazione. Gli anticorpi di certe idiozie sono gli idioti stessi.