Marmolada, la montagna dimenticata
Se è vero che l’accordo fra l’associazione ambientalista Mountain Wilderness e la Società Funivie che gestisce la Marmolada dal versante di Malga Ciapèla ha fatto scalpore in tutta Italia (e all’estero), è anche vero che la parte politico-amministrativa trentina è rimasta infastidita dall’accaduto. Lo scontro ambientalisti-impiantisti era stata la comoda scusante adottata per un ventennio dal mondo politico per non intervenire in Marmolada.
La Provincia sembra ora giocare un’altra carta, con l’obiettivo di togliere protagonismo propositivo alla società civile. Ha elaborato un piano di intervento complesso (così sembrerebbe) e a fine aprile lo ha posto all’attenzione del comune di Canazei. Il comune ha inviato le osservazioni ma la Provincia (assessore Mauro Gilmozzi). nega di averle ricevute L’assessore vien smentito pochi giorni dopo dalla Procuradora di Fassa, Cristina Donei, che il documento lo ha letto, ma che si rifiuta di parlare di Marmolada. La società civile chiede trasparenza, confronto, ed ecco che il percorso della democrazia viene subito impedito dal comportamento degli amministratori pubblici.
Riguardo la Marmolada si ripeterà così quanto già accaduto nel 2002 dopo l’accordo sui confini, quanto ripetuto nel 2006 con il piano di sviluppo elaborato dalla Facoltà di Economia del Turismo di Trento assieme al Museo di Scienze Naturali. Un nuovo piano territoriale, anche questo costituito da proposte di alta qualità, salirà gli archivi provinciali per essere dimenticato. Sembra proprio che la caratteristica principale dell’assessore Gilmozzi, l’essere succube delle imposizioni dei territori, venga riconfermata. Accanto ad una sua altra dote: l’assenza di coraggio nel gettarsi nella mischia di un confronto pulito, sereno, teso al recupero, specialmente paesaggistico, della più importante montagna dolomitica.
Con la gestione Dellai la Provincia di Trento rimane un forte impenetrabile: con un risultato: la continua umiliazione della democrazia. Nulla meraviglia di questi comportamenti nell’UPT dellaiano; fa invece specie che su un argomento tanto strategico l’assessore all’ambiente, Alberto Pacher, del Pd, il partito maggioritario in Provincia, mantenga anche lui un silenzio totale.