Anna Gourari alla Filarmonica di Trento
Un pianoforte a colori
“Una musica buona, grande, ‘universale’, resta la stessa qualunque sia il mezzo attraverso cui si faccia sentire”. Così diceva Ferruccio Busoni della lezione che aveva assimilato dallo studio e dal suo immane lavoro sulle opere di Bach, di cui la trascrizione della Chaconne dalla Partita 11 per pianoforte, originariamente per violino, è il risultato più celebre. L’intento di Busoni era rileggere e restituire, sulla tastiera del pianoforte moderno, l’idea e il senso di estatica religiosità che ha permeato tutta la produzione di Bach, e Anna Gourari, pianista russa premiata tra gli altri da Martha Argerich e Vladimir Ashkenazy, è magistrale interprete: è un sentimento religioso lirico, quasi viscerale, quello che scaturisce dalla sua esecuzione, a tratti possente e a tratti intima e malinconica. Bach-Busoni quasi in odore del successivo Chopin, mistico ed estatico, stupito e quasi in trance, dove lo spirituale trascende la materialità di un virtusosimo impeccabile che pare inconsapevole. È la forma preludio che fa da sottile filo rosso tra Chopin e la seconda parte del programma, interamente dedicata ai 24 Préludes op. 11 del compositore russo Alexander Skrjabin, eseguiti con un pianoforte programmato come “macchina della luce”, basato sull’idea di associazione suono-colore dello stesso autore. Skrjabin aveva infatti ipotizzato, rifacendosi alla teoria dei colori di Goethe, l’associazione delle tonalità cromatiche ai diversi centri accordali (do-rosso, re- giallo, mi-blu/biancastro,...), creando diverse composizioni sinestesiche di suono e luce colorata.
Il pianoforte computerizzato di Anna Gourari ha dei tasti sensori che producono in tempo reale su uno schermo collegato diverse forme e colori, a seconda delle caratteristiche del suono realizzato dalla pianista: altezza, intensità, direzione, durata,... Schizzi impressionistici i preludi di Skrjabin. Idea interessante quella di riproporre e attualizzare la sua “macchina della luce”. Ma, diciamoci la verità, sullo schermo a lato del palco sembra di stare a guardare quelle macchie e colori in movimento sul computer quando ascoltiamo un cd con Windows Media Player...