Valsugana: ferrovia o metropolitana?

Dal 3 novembre 1918, data di acquisizione della ferrovia dagli Asburgo, sono passati tanti anni. L’altalena politica delle scelte relative al trasporto ha portato anche in tempi recenti, a pensare concretamente di chiudere la ferrovia della Valsugana.

Nel frattempo quei 148 chilometri che collegano Trento a Venezia sono rimasti alla preistoria e per tanti anni si è provveduto quasi unicamente a lasciare in stato di semiabbandono le stazioni lungo il percorso. Tre ore per percorrerli tutti, ovviamente col treno più veloce.

Finalmente un colpo di sole e si parla di elettrificazione e di raddoppio! Leggendo però attentamente mi sembra di capire che il tutto miri a far diventare quella linea una metropolitana di superficie e non una tratta di ferrovia che possa assolvere al trasporto anche delle merci. Se questo è vero, il problema del traffico in Valsugana rimarrà praticamente invariato. Non ci vuole un genio a capire come il trasporto merci su gomma sia l’artefice maggiore dell’incremento di traffico in Valsugana. Basta fare qualche rilevamento a campione per comprendere come i bisonti della strada siano in costante aumento, con le provenienze più disparate, e allora puntare al decongestionamento del traffico leggero sarebbe come dare un’aspirina a un moribondo.

Non penso sia un buon investimento elettrificare e raddoppiare la ferrovia della Valsugana se questa tratta non verrà adeguata alle esigenze del trasporto merci.

Se non si punta a togliere le merci dalla gomma l’inquinamento ed il traffico saranno comunque in aumento. Per quanto riguarda invece il traffico leggero, penso che sia praticamente impossibile, per gli abitanti dei paesi non serviti dalla ferrovia, evitare di usare l’automobile, salvo non andare a lavorare.