“BW2. Il libro delle streghe”
Il film "BW2. Il libro delle streghe", di Joe Berlinger, è nel complesso insignificante, con la sua storia di streghe, invasamenti, rituali a metà tra il serio e il grottesco; esso vorrebbe essere di spessore e, come dice il regista, riflessione sulla funzione violenta dei media nel forgiare gli eventi, sull’ossessione diffusa per l’immagine e per il paranormale, ma che di fatto, pur pieno di riferimenti al primo film "Blair Wich Project", e sulla scia del fenomeno derivatone, non riesce a creare vere situazioni di tensione, né a stimolare considerazioni sul rapporto realtà-fiction o sul ritorno di manifestazioni di esaltazione collettiva. Resta un film che nulla dice di incisivo, un miscuglio di realtà, isteria, magia, chiacchiere e ululati, che non correggono la tendenza, specie conclusiva, allo stiracchiamento.