La distruzione del Bus del Giaz / 2
Forse non tutti conoscono le vicende del Bus del Giaz, o meglio tutti ormai sanno che era una grotta dove vi era depositato del ghiaccio fossile e che gli albergatori di Fai della Paganella e Andalo andavano a rifornirsi negli anni in cui i freezer non erano stati ancora inventati.
Forse si conosce meno quello che realmente sta dietro a tutta questa vicenda e a tutti gli articoli apparsi sulla stampa locale in questi ultimi giorni, per ultimo l’articolo apparso sull’Adige del 17 giugno, in cui si accusa la SAT, centenaria associazione, di non aver dato i dati alla Provincia autonoma di Trento.
Va premesso che esiste una legge al di sopra di questi dati, la legge LP 37 del 1983, che a quanto sembra nemmeno i funzionari pubblici conoscono e comunque non viene minimanente presa in considerazione in nessuna decisione. I dati catastali dal 1927 al 1998 erano depositati al Museo Tridentino di Scienze Naturali, ente funzionale della Provincia, successivamente depositati alla SAT in copia (l’originale è ancora presso il Museo) e che ora tramite i suoi Gruppi Grotte - tutti della SAT - ne continua l’accrescimento con nuove scoperte e la revisione dei vecchi dati.
Nel 1998 la SAT deposita presso il Servizio Geologico 350 cavità con le relative schede catastali, e dal 2003 con una convenzione è iniziata una collaborazione piu fattiva con l’Ente Pubblico. Ma è dal 2000 che sul sito della SAT, molto frequentato non solo da alpinisti, è publicizzato il Catasto delle Cavità Naturali del Trentino Alto Adige, con le norme di consultazione e il regolamento.
E’ alquanto dubbio per non dire falso che nessuno sapesse della sua esistenza, nemmeno chi è preposto a gestire e tutelare l’ambiente.
Credo che l’assoluzione dei responsabili sia stato un grave errore lasciando così aperta la porta per la cementificazione e la distruzione degli ambienti naturali, le stesse aree pubblicizzate su patinati volantini delle stesse APT per richiamare frotte di turisti.
Purtroppo in questo caso chi dirige l’orchestra non è l’Ente Pubblico con le sue leggi e regolamenti, ma chi ha il vero potere cioè le associazioni alberghiere e degli impiantisti, ai quali vanno annualmente montagne di denaro pubblico per aumentare la cementificazione e gli impianti portando sulle nostre montagne migliaia di persone e lasciando poi in valle tutti i problemi di traffico e di convivenza.
Penso che i nostri politici debbano riflettere, e presto, altrimenti non passerà molto tempo per vederci distrutte le nostre montagne tanto decantate, lasciandoci miseria e distruzione.
* Speleologo amareggiato