Istituzioni in conflitto
Il sindaco Pacher, investito dal Difensore Civico della questione di via della Val, risponde in una sua lettera che "le posizioni espresse in questa nota sono posizioni di tipo tecnico assolutamente scevre da valutazioni politiche".L’affermazione - da parte di un sindaco, che è il primo esponente politico della città, richiesto di spiegazioni da parte di un’altra istituzione - appare surreale: il responsabile politico è lui, non può rispondere al Difensore dicendo che fa solo valutazioni tecniche.
La frase è spiegabile solo come frutto del copia/incolla del dirigente che ha redatto la lettera del sindaco: ha evidentemente preso la frase da un proprio documento (tecnico) e l’ha inserita nella risposta (politica) del sindaco. E quest’ultimo poi firma senza leggere, o senza capire quello che legge.
La cosa è insultante nei rapporti tra istituzioni (e infatti il Difensore reagisce con veemenza), e indicativa del livello di considerazione che alcuni amministratori hanno dei diritti dei cittadini.
Ma è anche significativa di un altro aspetto. Su via alla Val Pacher ha delegato tutto ai suoi tecnici e al suo assessore. Anche quando questi hanno collezionato una serie impressionante di sconfessioni (a cominciare dal Tar), di malumori interni alla sua maggioranza e di attacchi, dai cittadini, in consiglio Comunale, e da noi, che proprio parlando dei suoi tecnici e del suo assessore abbiamo parlato di "marcio in Comune". E il sindaco? Risponde in aula: "Non c’è nessun marcio in Comune". E tranquillo, continua a firmare senza leggere quello che gli sottopongono. Finché si arriva al patatrac.