Leggi “ad personam”: avanti la prossima
Le leggi salva Previti e salva Berlusconi dalle condanne penali sono numerose. La prima che ricordo è stata quella che ha modificato il reato di falso in bilancio, che lo ha praticamente depenalizzato, in contrasto con la legislazione comunitaria.
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E’ seguita la legge sulle "rogatorie", che doveva paralizzare le prove bancarie e documentali, ma gli è andata buca.
Poi la legge Schifani che accordava l’immunità a Berlusconi, ma la Corte Costituzionale l’ha bocciata.
Ora è in cantiere un’altra legge, in discussione alla Commissione giustizia della Camera, per aggirare l’effetto di una eventuale sentenza di condanna nei confronti di Previti e di Berlusconi. In che modo? Abbreviando i termini di prescrizione.
Secondo il nostro Codice, se passa troppo tempo dal giorno del reato, il reato non c’è più: sparisce! Il che è giusto, vale per tutti, ma non posso discuterne in questa sede. Per corruzione in atti giudiziari (compravendita di sentenze) Cesare Previti è stato condannato in primo grado a 11 anni di reclusione in un processo, e in un altro a 5 per corruzione semplice. Il termine di prescrizione è di 15 anni. Ora la maggioranza parlamentare propone che la prescrizione sia calcolata aumentando della metà il massimo edittale della pena, senza tener conto delle aggravanti. Ne consegue che per Berlusconi e Previti la prescrizione diminuirebbe a 12 anni dal fatto. Guarda caso, nel processo milanese si è accertato che l’ultima corruzione Previti l’avrebbe conclusa nel giugno 1994, cioè dieci anni e cinque mesi fa. Se la legge in discussione dovesse essere approvata, il reato di corruzione di Cesare Previti sarebbe già prescritto da 5 mesi (1994-2004) e così quello di Berlusconi.
Questo tentativo prova che sia Previti che Berlusconi non devono essere così sicuri della assoluzione, come vanno proclamando in ogni occasione, e Berlusconi addirittura giurando, con cattivo gusto, sulla testa dei figli. La paura di Previti, poi, deve essere proprio grande se i suoi amici hanno aggiunto alla legge in discussione un emendamento piccolo piccolo secondo il quale gli imputati condannati, che abbiano compiuto i 70 anni, non sconteranno la pena in carcere ma nella propria casa. Cesare Previti ha compiuto 70 anni il 21 ottobre scorso, ma anche questo è un caso. Il fatto gravissimo, più oltraggioso che la legge ad personam, è che se la legge passerà ne approfitteranno anche a centinaia rapinatori, usurai e bancarottieri che uscendo dal carcere alzeranno il tasso di criminalità. E poi i vari Schifani e Bonaiuti e gli altri reggicoda di Berlusconi ci accusano di irresponsabilità quando critichiamo il Governo perché non è efficiente nel garantire la sicurezza delle perso