Lavis come Cuba?
Dove mai si è visto - all’infuori di Cuba - un partito riconfermare per trent’anni e più sempre lo stesso leader? Semplice: a Lavis. Il partito è i DS e il lìder màximo è l’ex sindaco, che con la stangata delle recenti elezioni comunali ha compiuto il suo capolavoro politico. Non era facile perdere contro una destra così cialtrona, ci voleva proprio lui con la sua furbata di dimettersi, lo scorso autunno, per conquistare uno scranno più alto. Progetto fallito: il suddetto è in panchina ed entrerà solo quando uno dei suoi verrà espulso.
Quindi la campagna elettorale per il comune, con barra del timone puntata all’inseguimento dell’elettorato moderato, fino a rifiutare l’ apparentamento per il ballottaggio con la lista di sinistra alternativa. Quante volte, ahimé, per soddisfare un’insana voglia di centro, la sinistra è andata incontro a sonore batoste?
C’è solo da augurarsi, a questo punto (anche se le speranze non sono molte) che la lezione serva a qualcosa, e che i DS lavisani si decidano finalmente a diventare adulti.