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Cogo contro QT/1 - La signorotta

Giorgio Jellici

Alle minacce di morte (scoperte in questi giorni dalla polizia danese) di fanatici islamici a danno del giornalista Kurt Westergaard, che nel 2006 aveva diffuso disegni di Maometto con una miccia accesa innestata nel turbante, la stampa danese ha reagito, come un solo uomo, ripubblicando per protesta alcune delle vignette in questione.

E la redattrice capo del quotidiano Berlingske Tidende scrive: "Le nuove minacce di morte …esigono una chiara, attiva presa di posizione …in Danimarca non accettiamo restrizioni di sorta alla libertà d’espressione ..". Una bella prova di coraggio della stampa danese.

E a Trento?

Margherita Cogo (Ds) vicepresidente della Giunta Provinciale e Assessora alla Cultura.

Beh, ogni paragone zoppica un po’. Non è un’eguaglianza. Ma, leggendo della minaccia islamica in Danimarca e della impavida, civilissima reazione di quella stampa, dovetti pensare alla diffida - tramite avvocato, si capisce - lanciata dalla vicepresidente della Giunta Provinciale ed assessore alla Cultura, Margherita Cogo, a Questotrentino dal pubblicare altre notizie circa "i viaggi aerei" intercontinentali "in prima classe, gli alberghi a cinque stelle da Pechino a Montreal, i ricevimenti esclusivi" ed altre sue megalomanie inammissibili, da signorotto, o signorotta (vedi La Margherita furiosa e Interviene l’avvocato).

Ora, Questotrentino non ha inventato nulla. O forse qualcuno crede veramente che la rivista si sia sognata queste storie da voltastomaco? Ma andiamo!

I fatti riferiti (vedi La Cogo, l’arte e la creatività umiliata e L’amico architetto) sono confermati anche da un consigliere provinciale. Questotrentino ha solo fatto il suo dovere e tutti lo dovremmo ringraziare e sostenere.

Graziaddio c’è ancora chi osa criticare pubblicamente (nei bar non basta!) certi comportamenti di certi politici – diciamo meglio: politicanti - che si credono ormai al di sopra dell’etica. E, se ci fosse in giro più coraggio civile, più capacità e voglia di scandalizzarsi, tutti i trentini, tutti gli elettori, dovrebbero – come la redattrice capo del giornale danese – prendere posizione in blocco contro chi, ricoprendo incarichi pubblici, non solo dà un pessimo esempio, ma reagisce con diffide alle critiche sacrosante.

Il fatto è che ormai anche a Trento, come in Italia, s’è fatta avanti una genia di politicanti maneggioni, sfrenati – ma strapagati - che meriterebbero ben altre reazioni alla loro arroganza, alla loro distanza dai valori "repubblicani" (direbbero in Francia).

Assessori che hanno dimenticato che chi intasca denaro pubblico, denaro dei contribuenti, è tenuto a spenderlo con la massima parsimonia, correttezza e trasparenza. Altro che diffidare chi ne critica gli sperperi.

Ma chi si crederà questa signora Cogo?