Presidenza del Consiglio in arrivo Dorigatti
Alla fine per la successione di Gianni Kessler alla presidenza del Consiglio Provinciale si è scelta la soluzione forse più indolore possibile, lasciando inalterato lo scenario politico complessivo e depotenziando quella “mina vagante” che ormai, per maggioranza e opposizione, era diventato Kessler. Il nuovo presidente, salvo imprevedibili sorprese (le manfrine e le dichiarazioni del centro-destra sono pure schermaglie per dilazionare i tempi dell’elezione) a essere eletto sarà Bruno Dorigatti, una biografia da sindacalista coerente e battagliero, arrivato in Consiglio Provinciale con un buon numero di voti, attivissimo in questi mesi mediante interrogazioni, interviste, comunicati stampa soprattutto per quanto riguarda le problematiche del lavoro.
Dorigatti è persona onesta e farà bene nel suo nuovo ruolo comportandosi, come egli stesso ha dichiarato, in maniera istituzionale sul modello di “Bertinotti o Marini”.
Il suo principale punto debole consiste nell’atteggiamento con cui gli alleati di centrosinistra hanno accolto il suo nome, all’insegna del “vanno bene tutti basta che non si comportino come Kessler”. Avrebbero accettato anche Margherita Cogo. Di qui i precisi paletti fatti sottoscrivere informalmente a Dorigatti, che non presenterà suoi disegni di legge e non apporrà la sua firma sotto quelli di altri, e non prenderà posizioni politiche in contrasto con la maggioranza.
Insomma un tentativo di imbrigliare fin da subito i suoi movimenti; così i partiti e soprattutto la Giunta potranno dormire sonni tranquilli. Dorigatti eseguirà questi ordini? Sicuramente si ritaglierà spazi di autonomia e non sarà ossequiente a tutto ma, così almeno sembra, a livello politico non alzerà molto la voce.
La designazione di Dorigatti è stata un compromesso anche all’interno del PD.
Alla fine l’ha spuntata la componente ex-Ds con un ulteriore ridimensionamento delle auspicate spinte innovatrici del segretario Nicoletti, che è stato un semplice notaio di decisioni prese da altri.