In memoria di Egmont Jenny
Con la morte di Egmont Jenny lascia il Sudtirolo un testimone chiave della politica locale, uno strenuo oppositore di altri due grandi deceduti proprio quest’ anno: Magnago e Benedikter. Con coraggio civile, Jenny ha cercato in ogni modo di trasferire modernità, pluralismo e socialdemocrazia dall’Austria nel Sudtirolo conservatore e contadino degli anni Sessanta. Brillante oratore, Jenny si fece valere come una mente illuminata nella società di allora, chiusa e dominata dal partito unico SVP, e fu per moltissimo tempo la personalità più nota dell’opposizione sudtirolese.
Nonostante questo, tuttavia, Jenny non riuscì a diventare leader indiscusso di una nuova formazione eco-sociale. Da un lato infatti non legò mai con altre personalità politiche socialmente impegnate come Hans Dietl o Otto Saurer, dall’altra gli mancava la necessaria sensibilità verso i temi dell’ecologia. Sebbene avesse una madre italiana e fosse cresciuto in un ambiente interetnico, restò fortemente legato al retroterra austriaco, fu un difensore strenuo della separazione etnica e criticò aspramente Alexander Langer e la politica dei Verdi, trasversale a tutti i gruppi linguistici.
Noi Grüne-Verdi-Vërc abbiamo comunque grande rispetto verso Egmont Jenny per tutti i suoi meriti. Rendiamo onore alla sua coraggiosa battaglia contro il “Sistema Südtirol” che emargina chi non la pensa come il potere e non dimentichiamo il suo permanente rifiuto verso le sirene del capitalismo neoliberale. Egli si accorse tra i primi della pericolosità di un uomo come Berlusconi e sempre mise in guardia dalla frana verso destra che l’era del Cavaliere aveva inaugurato. Con Egmont Jenny scompare nel 2010 un altro testimone fondamentale dell’importante epoca 1960-1980 della nostra storia.
L’era dei costruttori dell’autonomia sta velocemente tramontando.