Due (stanche) Spade
Valutare un ristorante è come dare i voti a scuola. Ci sono i bravi, i meno bravi, i confusionari, i saputelli, i fortunati...
Il professore assegna i voti e di insufficienze ne capitano a tanti. Le stroncature sono invece solo per pochi, perché al di là del risultato contingente si tiene conto dell’impegno, del miglioramento, delle prospettive... Così, se il professore non è inesperto o carogna, gli unici che stroncherà saranno i furbi.
Al ristorante è uguale. Si stroncano i furbi perché ti prendono in giro, mentre le insufficienze vanno soppesate e spiegate bene. È con in animo questo ragionamento che appioppo oggi un’insufficienza piena all’osteria “Le due spade” di Trento. Della città è forse il locale più famoso: piccolo, curato, ben arredato e gestito con modi attenti. Al di là di alcuni scivoloni occasionali (nell’ultima nostra visita il “saluto della cucina” e l’antipasto sono arrivati quasi un’ora dopo aver ordinato - attesa peraltro ricompensata con una portata regalo), la sensazione è che la cucina, in questa fase, non abbia molto da dire. Le preparazioni sono gestite con mestiere e senza slancio, gli accostamenti per lo più triti, le portate sovrastrutturate con 3, 4, anche 5 assaggini nello stesso piatto. E poi fiori, pistilli e petali ovunque. Ghirigori stilisticamente ineccepibili che servono però solo da arredamento al piatto, mai al palato o al naso. Insomma, una cucina stanca che sembra aver perso la rotta. Il conto è in linea con gli altri stellati (sui 60 vini esclusi) ma son soldi che si spendono meno volentieri che altrove. Lo so che non attiene a cibo e sapori, ma se come me avete un nipote che vi può far accedere al loro sito internet, fatelo. Esprime la stanchezza di cui racconto, meglio di queste quatto virgole.
Osteria “Le due spade” - www.leduespade.com - Via Don Arcangelo Rizzi 11 - 38122 Trento - Tel. 0461 234343 - Chiuso domenica e lunedì a mezzogiorno.