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Quando la finiremo?

Luigi Francesco Traverso

A seguito del gesto di uno squilibrato siamo costretti a subire qualsiasi cosa. Il primo a subire è stato il Presidente del Consiglio ed a seguire tutti quanti. Di peggio non poteva succedere.

È da condannare in maniera ultradecisa ogni tipo di violenza, senza se e senza ma. Non possiamo condizionare la condanna del gesto al comportamento del premier o al comportamento della maggioranza o della minoranza politica del Paese. Chiunque intenda fisicamente opporsi a comportamenti, decisioni od idee sbaglia. L’unica contrapposizione possibile è quella politica e dialettica, bisogna essere in grado di combattere gli avversari su quel campo. Se non si è in grado di farlo, ci si deve attrezzare cercando consensi e non demonizzando il premier che invece rischia di essere santificato.

D’altro canto però non si può e non si deve, dopo quel gesto folle, pretendere che il pensiero unico diventi rito e ciò che il premier o la maggioranza che governa il Paese dicono venga avallato da tutti.

Il gesto è da condannare, ma il mondo va avanti e deve andare avanti cercando di scongiurare il verificarsi di altri fenomeni di violenza. Sarebbe il caso di smetterla di dare la colpa gli uni agli altri. Sembra un film già visto.

In questa nostra Italia, in tempi non troppo lontani, abbiamo già vissuto un clima di terrore, ed essere nuovamente alle solite mi sembra troppo.

Episodi di questo genere distraggono l’attenzione da tantissimi altri problemi del nostro Paese e rischiano di far passare in secondo piano le problematiche del processo breve, dello scudo fiscale, dell’immigrazione, della disoccupazione e della crisi mondiale che ci coinvolge.

Quindi grande solidarietà al premier ferito, auguri di pronta guarigione, ma non perdiamo di vista ciò che è di pubblico interesse.

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