Trentini in Facebook
Cari lettori di QT, piacere di conoscervi. Siamo Callista e Mafalda, ovvero le Derelitte, due blogger trentine prestate alla carta stampata. Come vuole il Galateo, vogliamo salutare il nostro mito Andrea Castelli, del quale prendiamo immeritatamente il posto, perché siamo molto dispiaciute del fatto che non potremo più leggerlo qui: “Ciao Andrea, speriamo che la tua tournée duri molto a lungo, anche perché abbiamo già occupato la tua scrivania e cambiato la serratura della redazione. Ma non preoccuparti, sarai sempre il benvenuto... per un caffè”.
- Detto questo, da esperte (ah ah ah) di web, in questo numero vogliamo esporvi i segni che contraddistinguono un utente medio trentino di Facebook.
- La foto del profilo è immancabilmente fatta in montagna e con un teleobiettivo: quando arriva la richiesta di amicizia, ci si domanda se a farla sia stata la marmotta in primo piano, le Pale di San Martino sullo sfondo, il cervo in alto a sinistra o quella forma umanoide con felpa di pile nell’angolo a destra.
- Nella lista delle amicizie, non manca mai un politico in carica: che sia il sindaco, il presidente della giunta o un assessore a qualcosa, è sempre meglio tenersi in buona mamma Provincia.
- Nel profilo, compare il test “Quanto sei trentino?”, che viene ripetuto e pubblicato solo al raggiungimento del 100%.
- Al posto delle banali applicazioni “Ti offro un caffè, un cioccolatino, un dolcetto”, il trentino vero usa “Ti offro un vin brulè, un parampampoli, ‘na fieta de zelten”.
Al posto di essere uno scontatissimo “fan di Elisabetta Canalis, Johnny Depp, Cristiano Ronaldo”, il trentino DOC diventa “drogato di polenta, di tonco de pontesel, di canederli”. È inoltre sostenitore dei Gobj, dell’Ecomobile, delle peripezie dell’orso Jurka di cui chiede la liberazione e fondatore dell’imperdibile gruppo “quelli che aspettano il mercatino di Natale”. Poco importa se è luglio. Se vi riconoscete in tutti e cinque questi punti, potete chiedere la residenza onoraria al Lavaman del Sindaco. Da due a quattro, vi siete meritati una copia del Nettuno, nostro personale patrono, a grandezza naturale da usare come fermacarte. Solo uno? Peccato, potete lavorarci ancora: beviamoci su un bel bicchiere di Teroldego e il mese prossimo ne riparliamo! Saluti.