Il gran rifiuto
Chi sperava che potesse ripetersi il trionfo di tre anni fa, quando una ragazza trentina conquistò la corona di Miss Italia, sta trepidando. Le nostre giovani disertano. Sia Miss Trentino Alto Adige, Claudia Scicolone, che la sua riserva, Valentina Targa, alla vigilia della gara hanno deciso di ritirarsi, con motivazioni analoghe: “Mi spiace - spiega Valentina - ma non ho abbastanza talento per andare avanti. Sento che quel mondo non è il mio”. E poi la partecipazione al concorso avrebbe intralciato i suoi studi, che al momento sono la cosa più importante.
E Claudia, 22 anni, commessa: “Ho capito che non era il posto per me... Ora voglio stare con la mia famiglia, col mio amore che mi è mancato da morire e poi riprendere il lavoro”.
Il primo impatto con quel mondo, oltre tutto, non era stato piacevole: “Hanno detto che ero arrivata solo per mio ‘lato B’. Non sopporto queste ingiurie”. Ma così va il mondo, quel mondo. Come conferma un lettore dell’Adige, che in veste di cameriere ha avuto modo di frequentare l’ambiente dei concorsi di bellezza: “I commenti fra i maschi presenti, tutte persone a modo e distinte, non erano dissimili da quelli che facevano i contadini, in fiera a S. Giuseppe, passando in rassegna le mucche dentro il recinto”.
Ma la viltade delle due non passa impunita: Sonia Leonardi, agente regionale di Miss Italia, “è infuriata”: “Essere per tre serate su Rai Uno è un’occasione unica, una passerella eccezionale, un’opportunità lavorativa che in questo modo è stata buttata alle ortiche”.
Molto più arrabbiata appare la Miss Italia trentina del 2006, Claudia Andreatti. Giustificare la diserzione col desiderio di proseguire regolarmente gli studi “è un nascondersi dietro un dito... Certo, se diventi Miss Italia, per un anno devi dimenticare la scuola, ma puoi sempre rifarti l’anno successivo, da privatista... Un concorso serio e qualificato come Miss Italia incoraggia le ragazze a proseguire nei propri studi”.
Con il che, la “riserva” Valentina Targa è sistemata. Più grave ancora, però, è l’abbandono di Claudia Scicolone, Miss Trentino Alto Adige, che doveva essere la vessillifera dell’Autonomia in quel di Salsomaggiore. “Questa è proprio impensabile, - argomenta la Andreatti - non si può privare una regione della propria portabandiera. Non possiamo noi trentini o altoatesini fare la figura dei cioccolatai. Mi auguro che riescano a farla ragionare. La nostra regione non merita questo brutto tiro”. E ancora: “Sbandierano tanto la nostra bella provincia, poi quando viene il momento di tirar fuori le unghie diventiamo degli agnellini”.
Ora, se possiamo capire il nervoso della Leonardi, toccata nei suoi interessi professionali, più bizzarra appare la posizione dell’Andreatti. O meglio, il tutto si spiega con quella mentalità tipicamente berlusconiana incapace di immaginare dei valori e dei desideri diversi dai propri (“Mi odiano perché mi invidiano”).
In questa visione del mondo, è impossibile che una giovane di bell’aspetto non desideri diffondere books fotografici per poi trovarsi perpetuamente al centro dell’attenzione, protagonista di calendari, di sfilate, nel mirino dei paparazzi, impegnata in un lavoro di merda come le ospitate in discoteca, le inaugurazioni dei supermercati, le campagne pubblicitarie, le telepromozioni, fino al successo conclamato di poter fare la velina, sgambettare al Bagaglino o comunque sventolare le tette davanti alle telecamere.
E invece succede, vivaddio, che a qualcuna tutto questo non interessi, o addirittura ripugni. Se questo non è il loro mondo, Valentina e Claudia ne siano orgogliose.
Tornando alle cose serie, ora le residue speranze trentine sono riposte nella diciassettenne Gaia Nicolodi, Miss L’Adige (o Miss Wella, o tutt’e due, non ho ben capito). Che il Cielo ci aiuti.