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La nuova frontiera dell’azzardo

Dalle scommesse al poker: on-line, naturalmente. Da “Piazza grande”, giornale di strada di Bologna.

Andrea Pignolo

Con l’avvento di Internet esiste una nuova frontiera per tutto: per i giornali, per il commercio, per la politica… Moda, macchine, case, frigoriferi, acqua corrente, talk show e tanto altro hanno prima preso la strada del tubo catodico satellitare, per poi imboccare quella di un www accessibile un po’ a tutti, o quasi. Se molte aziende hanno deciso di vendere in Internet, se anche la spesa quotidiana può essere fatta direttamente da casa di fronte ad un computer, ecco che anche uno dei più antichi vizi dell’uomo non poteva mancare nel grande calderone della rete : il gioco d’azzardo.

Ce n’è per tutti i gusti, dalle scommesse sportive alla roulette, dal poker al blackjack.

Partiamo dalle scommesse sportive. Al Totocalcio giocano ormai solo gli ottantenni. Le. nuove leve di presunti esperti calcistici si sono lanciati in massa sulle famose "legate" o "multiple", una serie di eventi a quota fissa scelti dal giocatore tra la marea di partite di ogni sport che quotidianamente hanno luogo nel mondo. Se da un lato questo nuovo modo di scommettere ha dato all’investitore ludico la possibilità di scegliere gli incontri che egli ritiene più convenienti o con i risultati più "sicuri", dall’altro quella ritualità settimanale della schedina è andata persa, a discapito di una vastissima offerta giornaliera,con conseguente maggiore accanimento economico da parte del giocatore, alle prese oggi con i campionati olandesi e scozzesi e domani con il torneo di tennis femminile a Singapore e quello maschile a Dubai. Per i meno svegli, una volta chiusa la ricevitoria, non si può far altro che attendere che il pomeriggio dopo riapra per ricominciare il solito giro di quote e scommesse. Ma siamo sicuri che il tutto finisca con la saracinesca abbassata della Snai di turno?

Assolutamente no. I più svegli in ricevitoria sono rari da vedere. Loro sono sui margini della frontiera interattiva, soli con il loro monitor, a cercare quote più convenienti su eventi continui ed in particolar modo su eventi "live". Siti come Betfair hanno rivoluzionato il modo di scommettere, perché operano come vere borse del gioco, ponendosi come luoghi virtuali di scambio quote tra scommettitori di ogni angolo del pianeta. Il sito si limita solo a prendere una piccola percentuale sulle centinaia dì migliaia di scommesse andate a buon fine tra un appassionato italiano che richiede un risultato altamente probabile ad una quota superiore ed introvabile in ricevitoria ed un altro, magari australiano, che decide di scommettere contro e quindi di coprire la richiesta. I più svegli, seguendo le partite live, comprano un risultato ad una quota e lo rivendono ad un’altra, a seconda dell’andazzo della partita. Il tutto con depositi da carta di credito o post-pay, i cui numeri sono forniti al momento dell’iscrizione al sito.

Ed ecco qui inquadrato il terzo passaggio: la scommessa, da quotidiana, diventa istantanea. Basta avere un collegamento ad Internet sottomano e da ogni luogo, specie ovviamente da casa, ma anche dal lavoro o con un cellulare, stando sdraiati sul prato di un parco, a qualsiasi ora è possibile giocare su una corsa dì cavalli sudafricana, una partita di cricket inglese o un incontro di boxe americano. La saracinesca della Snai abbassata non decreterà più la chiusura dei giochi. Si continua all’infinito, ovunque!

Ed in ogni momento si può giocare anche al poker on-line. La versione americana dei poker, l’ormai famoso Texas Holdem, ha riscosso negli ultimi due anni un successo sorprendente, riuscendo negli Stati Uniti a conquistare fasce orarie televisive di primaria importanza. Gli scontri tra i grandi campioni di questa specialità sono già un classico del panorama televisivo statunitense, con conseguente corollario di sponsor e dollari.

Il danese Gus Hansen, il canadese di origini rumene Daniel Negreanu, il veterano Doyle Brunson, lo statunitense di origini libanesi Sammy Farha, l’imperscrutabile Phil Ivey e tanti altri sono i nuovi idoli di milioni di ventenni. E non ci vuole neanche tanto per ammirarne le gesta o tentare la loro medesima scalata ai vertici del poker. Basta scaricare il programma di una delle tante poker-room presenti in Internet per ritrovarsi tra un full ed una scala reale. Un mercato enorme, in forte espansione, e con una clientela dall’età giovanissima e perciò senza problemi di risparmio o di tempo libero. Un target ideale per le compagnie impegnate in questo nuovo e remunerativo business.

Sui tavoli di Pokerstars e Full Tilt, le due più famose e frequentate poker-room, ci sono momenti in cui più di centomila persone sono pronte a combattersi . C’è chi partecipa ai freeroll, cioè ai tornei gratuiti con piccole cifre messe in palio dalla poker-room, chi ai tornei multitavolo dalle differenti quote di iscrizione, e dove a seconda del montepremi raggiunto vengono suddivisi i premi, chi invece è uno specialista dei cosiddetti sit and go, piccoli tornei con un numero massimo di persone, e chi invece si avventura nel gioco cash vero e proprio, a livelli che possono anche essere quelli di uno stipendio medio per i soli bui e controbui, con singoli piatti che spesso raggiungono cifre quasi milionarie.

Ma cosa ci guadagna la poker-room in tutto ciò? Le poker-room per ogni torneo chiedono una tassa al momento dell’iscrizione, mentre sul cash il loro guadagno è una percentuale su ogni mano giocata. Basta fare il calcolo di quante mani e tornei possono generare 100.000 giocatori per 24 ore su 24 ed avremo l’esatta idea dell’enorme giro di soldi del poker on-line.

La campionessa di poker Annette Obrestad.

Ma torniamo al discorso età. Se il pubblico ippico ha in Italia una media di 50 anni, quello dei pokeristi on-line ha invece una campionessa mondiale di 19 anni, Annette Obrestad. La giovane norvegese, nel settembre del 2007, è salita in cima al mondo del poker sbaragliando centinaia di altri pretendenti al titolo, professionisti e non. Annette era già conosciuta nel mondo on-line per aver vinto tanti tornei, uno dei quali giocando solo di posizione, senza guardare le proprie carte. Insomma, un vero fenomeno del poker.. Così come Sorel Mizzi, altro ventenne, canadese, capace di vincere nel giro di una settimana i due maggiori tornei di Pokerstars e Full Tilt, intascando più di 250.000 dollari.

Ma a parte questi pochi fenomeni, c’è da chiedersi quanti siano invece i giocatori in rosso. Senza dubbio la maggior parte. E quanti invece hanno sdviluppato al poker on-line un approccio compulsivo?

Secondo alcuni studi effettuati dal governo norvegese, quasi il 20% dei giovani giocatori on-line sono diventati gioco-dipendenti. Ore e ore davanti ad un monitor a tentare di raccattare dollari o a mendicarli, come alcune volte avviene: "Mi mandate 20 cents, così posso iscrivermi al torneo da 1 dollaro?" Capita anche questo nelle chat dei giocatori on-line, che volendo possono inviare a questi mendicanti interattivi gli agognati 20 cents per saziare il loro bisogno di gioco. Ovviamente anche l’Italia si sta muovendo. A presto il poker on-line, ma solo a tornei e statale!

Ognuno tragga le sue conclusioni.

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