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“Se cade Prodi siamo liberi”

La SVP sta scaricando il centro-sinistra?

La frase è di Durnwalder. "Se cade Prodi, siamo liberi", è sintesi efficace dell’aria che tira nel partito, in cui l’ampia ala destra, dopo avere a lungo morso il freno, sta esercitando una chiara egemonia. Sorprende gli osservatori superficiali o disattenti, che lo vedono come un partito etnico, - e lo è, indubbiamente – ma senza che ciò incrini la sua concreta essenza di partito di ceti, ben legati fra di loro, ma in grado di giocare in modo autonomo a seconda del momento, e tenendo fermo al primo posto l’interesse del partito.

Il bruttissimo sovrappasso pedonale di cemento di viale Europa a Bolzano, rallegrato dalle installazioni di Ivo Corrà, artista di Appiano. Centinaia di coppie si sono baciate per permetterne la realizzazione.

Nel momento più difficile della maggioranza di governo nazionale, qualche settimana fa, la SVP ha iniziato un’azione diplomatica nei confronti dei partiti della destra. Una delegazione scesa a Roma ha parlato con diversi segretari. Di che cosa?

Il governo Prodi ha retto, e tutto sembrava rientrato. Poi, la settimana scorsa, Durnwalder si è recato dal presidente della Repubblica e gli ha chiesto di concedere la grazia ai terroristi che ancora non l’hanno avuta. Probabilmente gli ha parlato anche di qualcosa d’altro, approfittando dell’anonimato della copertura mediatica concentrata sulle solite cose etniche. Infatti ci si ricorda benissimo che lui stesso si è manifestato in passato in modo piuttosto perplesso di fronte alla concessione di una simile misura di perdono nei confronti di persone che hanno commesso gravissimi delitti e non hanno scontato neppure un’ora, vivendo coperti e anzi coccolati in Austria e continuando in alcuni casi ad esprimere orientamenti di estrema destra e per nulla pentiti. Napolitano ha promesso di pensarci.

Le voci di critica alle scelte governative soprattutto in materia di fisco, controlli, pressione e giustizia fiscale, si sono moltiplicate nel partito di raccolta, la cui ala sinistra tace significativamente. La SVP sta scaricando il centrosinistra?

Ad aiutare il riposizionamento del partito di maggioranza, viene in aiuto una novità inattesa: Forza Italia ha messo da parte la scatenata nazionalista Michaela Biancofiore, cui è stato tolto il compito di coordinatrice, affidato temporaneamente ad un commissario esterno e che si intende conferire in seguito a un esponente del partito che rappresenti posizioni etniche moderate e compatibili con la partecipazione al governo locale. Se ne era vociferato poco tempo fa, ma tutto era stato smentito. Per poi rivelarsi esatto.

L’impressione è che questa operazione sia stata concordata proprio in occasione delle visite romane della SVP. Che intenzioni ha la SVP?

E’ evidente che come partito di governo ha interesse ad avere abbastanza partners italiani - obbligatori secondo lo statuto - per fare il prossimo esecutivo. La situazione attuale è già critica, con la maggioranza di italiani all’opposizione. Le previsioni per le prossime elezioni vanno nel senso di un’ulteriore riduzione della rappresentanza, soprattutto di centrosinistra, con o senza la nuova legge elettorale. Fa uno strano effetto vedere sui giornali il vecchio segretario dei DS / nuovo segretario del partito democratico che beve al suo successo in un bar del centro, in assenza degli sconfitti (altri due uomini) delle primarie, e sulla pagina accanto le foto dell’affollato congresso di FI, con le due giovani donne emergenti, Michela Brambilla e Michaela Biancofiore. Quest’ultima nient’affatto disposta a farsi da parte. Vuole fare un partito degli italiani di (centro?)destra, insieme a Urzì e forse Unitalia, su posizioni fortemente nazionaliste, e non condivide il progetto di accogliere in FI la parte filogovernativa di AN, che si raccoglie intorno al deputato Holzmann e si trova in conflitto aperto con l’attuale dirigenza del suo partito. Non è ancora chiaro se e come cambierà la linea di Forza Italia.

Il gioco della SVP è piuttosto aperto, perché i suoi comportamenti sono equivoci, e non mancano le mezze smentite. Ottenuto ormai tutto dal governo e giunta l’ora di fare la propria parte, si scatena invece il collaudato sistema di ricatto. L’ultima impresa sono stati gli emendamenti contro la nuova normativa antialcolica. Prevedevano meno controlli, spostamento del limite delle due di notte per la somministrazione di alcolici, e perfino l’abbassamento dell’indice di tasso alcolico ammesso alla guida. Le associazioni che si occupano degli alcolisti hanno protestato, ma la voce è debole, sopraffatta da quella degli imprenditori del tempo libero, che riescono a non sentirsi mai coinvolti dalla strage di giovani sulle strade dopo i festini a base di alcol.

I ragazzi hanno capito l’antifona. Quando bevono si sentono "normali", protetti. Al piccolo avvenimento della manifestazione spontanea delle/degli studenti bolzanini contro la reintroduzione degli esami di riparazione, al grido "D’estate non si studia", contrariamente al solito, hanno preso parte soprattutto alunni delle scuole tedesche. Alla fine della manifestazione il percorso, non autorizzato, era lastricato di centinaia e centinaia di barattoli e bottiglie di birra e prosecco.

Come finirà? Per la legge finanziaria delle prossime settimane, la SVP ha presentato 80 emendamenti su sociale, imprese, consigli di amministrazione. Si vuole delegare alle Province la decisione di ridurne o meno i componenti. Invece che sul c.d.a. dell’Autobrennero, per risparmiare hanno eliminato le 4.000 tessere che permettevano agli anziani di usare i costosissimi taxi bolzanini a prezzo calmierato.