Traffico cittadino, quanto mi costi!
La via crucis del parcheggio in città: qualche idea nuova.
Da più di un decennio, le tariffe per il parcheggio, nelle zone di sosta a disco orario, sono invariate: mezzo euro per mezz’ora, con un massimo di un’ora e mezza nel centro, e 3 ore, a prezzo ridotto, in periferia. Una miseria, in paragone alle tariffe in altre città. Una miseria anche in confronto alle tariffe del trasporto pubblico, che vengono aumentate ogni anno tenendo conto dei dati dell’inflazione. Stato ladrone, secondo la lobby dell’auto.
Ma dove sta scritto, nella Costituzione, che quando compro una macchina acquisto anche il diritto di parcheggiare la mia privata tonnellata di acciaio e varie schifezze chimiche su 10 metri quadri di spazio pubblico, cioè della collettività? Su uno spazio che è un bene scarso, visto che c’è una quasi infinita varietà di usi alternativi di questo spazio. Di regola, i beni di cui c’è scarsa disponibilità, in un’economia di mercato, hanno prezzi alti. Perché mai la regola non dovrebbe valere anche per i parcheggi? Meno Stato, più mercato… ma quando c’è di mezzo la vacca sacra, l’automobile, i difensori del mercato, unico rimedio per tutti i problemi, diventano feroci difensori dello Stato, che dovrebbe soddisfare tutti i bisogni, costi quello che costi.
Ora, il nuovo assessore al traffico, il socialdemocratico Peer, dopo un anno di annunci di una grande riforma, si è messo in testa di aumentare le tariffe del parcheggio: a 0,80 euro ogni mezz’ora in centro, allungando la durata consentita a 2 ore, e a 0,60 in periferia. Contempo-raneamente, la struttura delle tariffe nei parcheggi sotterranei – tutti rigorosamente privati – dovrebbe essere cambiata. Finora, nella grande maggioranza dei casi, si paga a ore, cioè al 61° minuto scatta la tariffa delle 2 ore. Da anni, il Comune chiede ai baroni dei parcheggi tariffe "a minuti" – il che, con le nuove tecnologie informatiche, non dovrebbe essere impossibile – o almeno con uno scatto ogni quarto d’ora. Ora finalmente entrerà in vigore la tariffa a "15 minuti", che scatterà dopo la prima ora, che costa sempre circa 4 circa.
Insomma, il parcheggio sotterraneo dovrebbe diventare più conveniente, mentre quello in strada viene disincentivato, per liberare e riqualificare lo spazio urbano, dare più spazio al traffico pedonale e ciclistico e migliorare la qualità della vita urbana. Dopotutto, abbiamo già più di 6.000 posti in parcheggi sotterranei in centro, il che basta ed avanza.
Però. Esiste il problema, reale, dei commercianti, i quali temono che i clienti da fuori città, dovendo pagare troppo per i parcheggi, decidano di fare la spesa altrove. Da anni, venerdì e sabato, abbiamo un’ora gratis nei parcheggi sotterranei: per la prima ora non si paga. Ma sappiamo che in questo mondo, come usava dire Milton Friedman, "there is no free lunch", cioè niente è gratis, e naturalmente chi paga è Pantalone. In questo caso è il Comune che finanzia questa ora di parcheggio gratuito con mezzo milione circa all’anno. Il resto – poca roba - lo pagano i commercianti stessi attraverso la loro associazione.
Ma non tutti i commercianti fanno parte dell’associazione e dunque pagano i loro contributi. Ulteriore problema: i contribuenti pagano per il parcheggio, ma non è detto che chi parcheggia gratis poi vada a spendere i suoi soldi nei negozi del centro. Insomma, è una sovvenzione "al buio", inefficiente perché senza scopo preciso.
Da anni, si discute, in Consiglio comunale e fra i commercianti, su possibili alternative. Una ci sarebbe, ed il sistema funziona ottimamente in varie città tedesche, come Colonia. Chi partecipa al sistema – commercianti, ma anche ristoranti, medici, avvocati… - paga 1 euro per mese per metro quadro di spazio commerciale, con possibili graduazioni a secondo del tipo di esercizio. Questi contributi servono a finanziare varie agevolazioni riguardanti il parcheggio, l’uso del trasporto pubblico, i prezzi in negozi e ristoranti. Sono agevolazioni di cui i clienti possono usufruire in base a punti registrati da microchip su una "carta cittadina"; punti stampati, elettronicamente, con piccoli terminal in tutti gli esercizi membri in base al prezzo della merce o dei servizi acquistati.
Insomma, chi decide di comperare in città anziché in uno dei centri commerciali della periferia, gode di una serie di agevolazioni, e chi decide di fare le spese in bici, o con il trasporto pubblico, non viene penalizzato. E tutto viene finanziato da chi trae vantaggio da queste decisioni dei clienti.
L’associazione dei commercianti sarebbe favorevole a questo nuovo sistema; ma il nostro valoroso assessore, nella sua riforma del traffico, è rimasto fermo alla vecchia "ora gratis" nei parcheggi.