Quante cose accadono in estate!
Scuole senza disabili, nuovi partiti, nuove linee del Partito, una moschea, una megachiesa.
Quante cose accadono d’estate, mentre la gente è in vacanza! I cervi maschi del futuro PD si sono scornati per la candidatura nel nuovo partito, che dovrebbe salvare la pelle alla rappresentanza di centro sinistra italiana, timorosi di scomparire nella prossima tornata elettorale. Bisogna fare in fretta, in modo che dopo ferragosto i giochi siano fatti. La Svp però, finite le vacanze, organizza incontri romani con gli esponenti del centro destra; il loro segretario ribadisce al Mittagsmagazin che il partito etnico non ha niente a che fare con il centro sinistra, si tratta solo di un’alleanza obbligata dalla legge elettorale. Siamo un partito di centro, dice. I sondaggi danno Prodi perdente e la Svp si riposiziona.
La destra dal canto suo è spaccata che più non si può, con più galli nel pollaio fieramente nemici fra di loro. L’ala "moderata" con Holzmann, Benussi, Pasquali, vorrebbe spegnere un po’ l’infiammata Biancofiore, responsabile di Forza Italia, e la sua linea di estremo nazionalismo, per andare a governare con la Svp. Nel partito etnico non aspettano altro; i senatori d’estate hanno fatto vedere i sorci verdi a Prodi, tutti d’accordo con la simpatica senatrice commercialista, che non nasconde certo di preferire Berlusconi; l’ala economica anche in occasione della fiera campionaria non ha perso l’occasione di ripetere che in Italia le tasse per le imprese sono il doppio che in Austria (dove però tutti le pagano).
D’estate si è conclusa anche la mediazione sull’aeroporto, senza un accordo. Per superare l’organizzatissima opposizione, la Svp ha tentato il colpo, rimandando il prolungamento della pista, ma costruendo intanto i nuovi hangar e le infrastrutture necessarie a potenziare il traffico. Proprio ciò che i quaranta fra comitati e associazioni non vogliono. Al peggio aspetterà le prossime elezioni, passate le quali procederà comunque con il Masterplan a carico della cittadinanza. A meno che non perda, ma non è facile.
Una buona parte delle liste civiche si è fatta inglobare dai verdi, che erano dentro l’organizzazione. Non avranno quindi probabilmente l’effetto dirompente per la Svp che ci si aspettava da una novità, perché quella parte di liste civiche era costituita comunque da elettori verdi. A Bolzano città i verdi sono in caduta libera. Rimangono i partiti di destra tedesca, Union, da cui è uscita Eva Klotz e Freiheitlichen.
Ma lasciamo stare la politica. Settembre è soprattutto il mese di riapertura delle scuole. Nel nuovo quartiere di Firmian è quasi pronta una scuola nuova, Istituto Pedagogico. Docenti e direttore hanno dato l’allarme: la scuola nasce gravemente sottodimensionata rispetto al bisogno. Non c’è posto per le/gli studenti, per non parlare di aule e laboratori. Tutti impegnati ad aumentare le volumetrie dei palazzoni stile anni ‘60, i nostri politici sono distratti sui servizi, asili nido, scuole per l’infanzia, negozi, mezzi di trasporto. Invece si sono stanziati ben tre milioni di euro per una megachiesa proprio lì dove una parte consistente dei nuovi abitanti è musulmana. Perfino la Charitas ha protestato per la concentrazione di immigrati in questo nuovo quartiere-ghetto. Il Comune e la Provincia devono aver preso spunto dalle crociate. In fine estate c’è stato un interessante dibattito pubblico sulla decisione dell’assessore all’urbanistica di fare una moschea in zona industriale, dove ci sono molti edifici nuovi vuoti, una proposta che sostiene accusando di razzismo chi non la vuole. Fra coloro che non la vogliono c’è il presidente, un albanese, della Consulta degli immigrati, che sostiene sarebbe più utile e urgente un centro culturale. Una posizione condivisa da diverse donne della consulta. Intanto l’imam, un macedone che lavora come operaio, si è dichiarato d’accordo con la richiesta avanzata in un convegno della regione, di controllare gli imam: "Gli imam estremisti lavorano contro l’integrazione" ha dichiarato. Finalmente emerge il pluralismo fra gli immigrati, e questo svela l’errore dei paladini del differenzialismo culturale.
Ma torniamo alla scuola. In apertura delle aule sono emersi due problemi gravissimi, effetto della politica di risparmio della giunta provinciale, da un lato, e dell’ideologia separatista dall’altro. Da anni, mentre il numero dei bambini con problemi cresce, l’assessora alla scuola italiana blocca il numero delle/degli insegnanti di sostegno, ma soprattutto delle/degli assistenti. I bambini immigrati e quelli diversamente abili sono stati messi in concorrenza fra loro per l’accesso a un servizio decisivo per il loro futuro. Partecipare alle attività della scuola determina se potranno socializzare o se finiranno emarginati, se potranno sviluppare le loro abilità o rimarranno schiacciati dai loro problemi. Finora i bambini con gravi handicap erano stati "risparmiati dai risparmi". Quest’anno invece nella case di genitori già provati dalla fatica di gestire un bambino problematico, è arrivata la notizia che il loro figlio o figlia non verrà seguito e accompagnato in tutte le attività. Madri sole, che devono lavorare per vivere, sono state messe in una situazione insostenibile. Bambini in sedia a rotelle non vengono accompagnati, non possono andare a mangiare insieme agli altri in mensa, non possono frequentare le attività integrative, non vengono seguiti durante le lezioni, rendendone la frequenza inutile per loro e con il rischio di disturbarne l’andamento. I genitori già caricati di un pesante fardello, si sentono abbandonati.
Il risparmio sui deboli si esercita da anni anche verso i bambini più piccoli: centinaia non trovano posto negli asili e nelle scuole per l’infanzia. Chi trova non è detto che riesca nelle strutture vicino a casa, ma anche molto lontano, costringendo i genitori a corse in automobile. Una madre ha descritto in una lettera alla Tageszeitung il caso dei suoi due gemelli sistemati in due scuole materne distanti un paio di chilometri, perché nella stessa scuola non c’era posto. I comuni chiedono ai genitori di non portare i bambini in auto a scuola, ma come fa chi lavora a organizzarsi in queste condizioni? Ha inutilmente chiesto. La Provincia ha risparmiato sui servizi alla famiglia anche inventando le Tagesmütter come sostitute dei servizi per l’infanzia, anziché come integrazione ai servizi, come le nounou in Francia. E comunque è scattato l’allarme: di Tagesmütter ne mancano 100. Di fronte alla mancanza di custodia per i figli piccoli le giovani famiglie sono in fibrillazione.
Fiumi di denaro scorrono intanto verso obiettivi frivoli, 180.000 euro per un concerto dei Kastelruther Spatzen, 200.000 euro per la finale, prevista per il prossimo anno, di una gara canora di musica folkloristica, iniziative che dovrebbero finanziarsi da sé. 25 milioni sono previsti per l’ampliamento dell’aeroporto. Tutte iniziative tese a incrementare il turismo, in una provincia in cui l’occupazione in questo settore è aumentata del 30% dal 1998.
Ma dalla scuola viene anche una piccola buona notizia. La figlia di Michel Ebner, proprietario dell’impero Athesia ed esponente della destra Svp, e la figlia del coordinatore fra Rai di lingua tedesca e Provincia frequenteranno un anno di scuola al liceo scientifico italiano di Bolzano. Insieme a una diecina di altri studenti hanno accettato di fare lo scambio annuale rimanendo in provincia. E’ sembrato un ravvedimento della Svp sulla questione dei nuovi metodi didattici. Ma quando il ministro dell’Istruzione è venuto a Bolzano a inaugurare la fiera campionaria e loda la scuola ladina, trilingue, apriti cielo! Dagli Schützen a Durnwalder è una gara a chi la dice più grossa: non si può fare, neppure gli italiani possono fare l’immersione, "perché la scuola bilingue potrebbe essere attraente per i bambini di lingua tedesca e quindi danneggiare la compattezza della minoranza".
Un disegno di legge cerca di far ritornare indietro la scuola di lingua italiana, che ha appena fatto qualche passo avanti per uscire dalla drammatica condizione in cui si trova. E a proposito degli scambi: fa piacere che esponenti così inflessibili abbiamo cambiato idea, ma si deve ricordare che in Sudtirolo i figli della borghesia sono da sempre bilingui. Invece la scuola pubblica continua di regola a licenziare maturati monolingui.
Le scuole private conoscono un boom senza precedenti. Offrono un insegnamento bilingue o plurilingue. Chi se lo può permettere impara, gli altri vanno a ingrossare le fila di coloro che sentono il giusto disagio di non essere all’altezza di una società in cui il bilinguismo è necessario. Fra di loro, da una parte e dall’altra, si crea l’utile massa di manovra per le provocazioni della politica.
E già si sente l’avvisaglia del la prossima provocazione, sempre la stessa d’altronde: a un anno dalle elezioni, la Svp ha presentato un disegno di legge sulla toponomastica. Durnwalder ha spiegato che con le nuove regole l’ostruzionismo degli italiani non avrà successo. La legge riprende la sua idea di lasciare molti toponimi ai comuni. Quindi nei comuni a stragrande maggioranza tedesca, sui toponimi italiani decideranno i tedeschi. Un bel colpo per un partito che ha basato il suo potere sul fatto di essere rappresentante di una minoranza. La Svp si sente così forte da poter buttare via il metodo del consenso e ora che ha la maggioranza e un governo centrale facile da ricattare, pensa di andare avanti a colpi di maggioranza?
Il problema non è tanto quello di avere qualche toponimo in più o in meno, ma di dire se il bilinguismo è ancora un principio fondamentale dell’autonomia, e se i problemi sono da risolvere insieme o schiacciando le minoranze interne.