Bersani, il cazzeggiatore
All'Auditorium di Trento un Samuele Bersani in formato intrattenitore, che per un'ora parla di sé e spiega le sue (non certo complesse) canzoni. Peccato, perchè quando poi canta, non è niente male.
Due o tre anni fa avevamo proposto la fondazione del Club del Cantautore in Crisi, un luogo immaginario in cui accogliere alcuni dei nostri cantautori storici in evidente stato confusionario, causa mancanza di idee (e buone canzoni). Dopo avere visto un concerto di Bersani proponiamo (che esagerati!) la fondazione di un nuovo Club. Quello del Cantautore Sopravvalutato.
Ovviamente è un pensiero del sottoscritto, giornalista di Questotrentino, visto (letto) e considerato che i giornalisti de L’Adige e del Trentino sono, come sempre, rimasti entusiasti anche di questo concerto. E’ mai possibile che i concerti recensiti nei loro articoli siano sempre geniali, magnifici ed emozionanti?
Veniamo al concerto di Bersani. Durata due ore e mezza circa. Di cui un’oretta almeno di amabili dialoghi inseriti tra una canzone e l’altra. Una lunga ed estenuante (per il pubblico) autoanalisi del nostro Samuele, che dal palcoscenico ci fa sapere che è l’ultimo spettacolo della tournée, che sarà tutto all’insegna del cazzeggio, che ci saranno tanti scherzi, che lui non si considera un poeta anche se lo definiscono tale, che lui al Festivalbar non si sente a proprio agio, che la Pausini ha fatto un brutto arrangiamento di una sua canzone…
Insomma intrattiene il suo pubblico (poco più di metà Auditorium) con tutta una serie di (in)utili notizie da affabulatore consumato. Gioca, coi jeans calati a metà sedere, a fare l’artista di basso profilo, lo sfigato capitato lì per caso. Ma dietro il culo basso profilo si nasconde l’ego di Bersani. Che vuole anche spiegarci le sue canzoni. Le quali, detto per inciso, non sono proprio complesse come quelle di De Andrè o Paolo Conte. Sono pop, impegnato talvolta. Ma sempre pop.
Peccato. Perché durante il concerto non sono mancati alcuni momenti piacevoli. Due canzoni dell’ultimo album, “Occhiali rotti”, dedicata ad Enzo Baldoni, il giornalista ucciso in Iraq e “Lascia stare” sono interessanti. Così come “Lo scrutatore non votante” e alcuni vecchi successi. Samuele. Canta che ti passa!