Spazzatura informatica
La posta elettronica e il tormento - a volte divertente - degli spam.
In redazione ci arrivano ogni giorno una cinquantina di email. Che roba è? Una decina riguarda direttamente il lavoro redazionale e l’attività burocratica della cooperativa; una ventina sono comunicati-stampa concernenti iniziative culturali, sindacali o di spettacolo. Il resto, cioè quasi la metà del totale, è fatta di cosiddetti spam. Del resto, non siamo particolarmente sfortunati: si calcola infatti che il 70% del traffico di posta elettronica sia oggi costituito da spam.
Il nome ha un’origine curiosa: è la sigla (Spiced Pork and Ham, cioè maiale speziato e prosciutto) che designava certe scatolette di carne destinate ai soldati americani durante la seconda guerra mondiale e che non dovevano piacere granché, dal momento che la sigla è divenuta sinonimo di "robaccia", "spazzatura". Lo spam - lo diciamo per i pochi non informati - è un messaggio pubblicitario non richiesto che propaganda un qualche prodotto da acquistarsi, ovviamente, tramite la Rete.
Perché gli spam sono sgraditi? Perché intasano la posta elettronica, fanno perdere tempo e denaro (della bolletta telefonica), sono forieri di virus, inutili per una persona normale, e spesso - come vedremo - anche truffaldini.
E’ possibile difendersi, bloccarli? Un super esperto di informatica è in grado di tentare qualcosa, ma un comune mortale può solo limitare il fenomeno lasciando meno tracce possibili del proprio indirizzo e-mail, e magari installare un software che non blocca gli intrusi, ma almeno li bolla premettendo al messaggio la dicitura "spam": così poi uno li elimina senza perder tempo a leggerli.
Ma come fa la macchina a riconoscerli? Considerando una serie di caratteristiche presenti nella e-mail (certe parole, la dimensione dei caratteri, ecc.) e dando un punteggio per ognuno di questi parametri; superato un certo totale, il messaggio è condannato come "spam". Ma non è un sistema infallibile, visto che il software installato sul nostro computer ha condannato come spazzatura, ad esempio, dei comunicati della UIL e di una galleria d’arte; e viceversa, si sono sottratti alla condanna delle e-mail che propagandavano un surrogato del Viagra perché i furbacchioni avevano eluso i controlli scrivendo, ad esempio, "impotence" (una parola che fa presagire lo spam) inserendo un qualche segno d’interpunzione fra una lettera e l’altra (i.m.p.o.t.e.n.c.e), e tanto è bastato a fregare la macchina, che, come noto, è stupida.
I prodotti reclamizzati tramite gli spam sono di varia natura, ma accomunati quasi sempre dal sospetto della truffa, spesso in maniera plateale. Ecco ad esempio un messaggio proveniente (come quasi tutti) dagli Stati Uniti: "Noi possiamo procurarvi un’autentica laurea senza nessuna lezione, senza nessuna perdita di tempo! Accrescerete la vostra popolarità presso gli amici, e godrete di maggior considerazione presso i colleghi di lavoro!". Basta pagare.
Nel campo dei falsi, abbondano gli orologi di marca, dai Rolex in giù, offerti a prezzi stracciati e solo raramente presentati in maniera onesta ("Sembrano proprio veri Longines, Vuitton, Omega…"). Ancor più frequenti le offerte di medicinali a basso prezzo, e qui imperversano il Valium e il Viagra, ma anche prodotti strepitosi a fronte dei quali la mercanzia del dottor Dulcamara (quello dell’Elisir d’amore) non era niente: "Uccidete tutti i virus e i batteri che provocano malattie: influenza, Sars, cancro, Aids, ecc…. Siamo la sola azienda nel mondo ad aver sviluppato e messo in commercio questo prodotto".
Possibile che la gente ci creda? Gli esperti rispondono che anche le operazioni promozionali più azzardate sono comunque in largo attivo: a fronte di milioni di e-mail lanciate in ogni direzione a costo pressoché zero, una risposta anche minima consente lauti guadagni.
Ma il campo d’azione prediletto degli spammer è il sesso: pubblicità di siti pornografici ("Migliaia di donne cercano nuovi amici. Perché aspettare? Non vogliono relazioni. Non vogliono una cena e poi il cinema. Sono ninfomani e la sola cosa che vogliono è il sesso"), ma soprattutto prodotti (sedicenti) farmaceutici per migliorare le prestazioni sessuali. Sono, questi ultimi, gli spam più divertenti, perché, venendo incontro - a modo loro - a necessità particolarmente sentite, ritengono di potersi permettere qualunque esagerazione.
Vediamo qualche bell’esempio in crescendo:
- "Da un sondaggio condotto da un gruppo di grandi aziende produttrici di preservativi, è emerso che più dell’80% delle donne sono insoddisfatte delle dimensioni e delle prestazioni dei loro partners".
- "Tutti gli studi dimostrano che la lunghezza media del pene è di 5.5 pollici. Ma perché accontentarsi della norma quando si può essere più grandi, migliori e più efficienti?"
- "Una grande virilità costa meno di una macchina sportiva; e anche voi potrete godere di orgasmi multipli".
- "Il nostro prodotto trasforma normali ragazzi in stalloni".
- "Aumentate il volume del vostro sperma e la durata dei vostri orgasmi. Principali benefici: 1. gli orgasmi più intensi della vostra vita; 2. erezioni d’acciaio; 3. eiaculazioni più intense (vedrete dove arriverà il vostro getto!); 4. orgasmi multipli; 5. aumento di volume dello sperma di oltre il500% (potrete ricoprirne la vostra partner); 6. un sapore più dolce (sic!)".
E per finire, una domanda e un invito perentorio: "Il vostro pene sgocciola anziché sparare e invece vorreste meravigliare la vostra ragazza con una enorme eiaculazione?… Restate duri tutta notte, anche col preservativo indosso, siate un eroe a letto!"
L’avverarsi del sogno viene dagli States, via Internet.