Storia di depuratori e contatori
La depurazione delle acque va pagata anche se manca il collegamento al depuratore. Ma Vermiglio non ci sta...
Il comune di Vermiglio chiede alla Provincia di non pagare il canone per la depurazione delle acque di scarico. Opposizione e maggioranza chiedono che si faccia un’eccezione alla normativa provinciale che impone il pagamento delle spese di depurazione perché la maggior parte del paese non è collegata al depuratore fognario che serve solamente la frazione del Tonale. La situazione di Vermiglio risulta ancora più ingarbugliata dal fatto che in quel paese, diversamente dalla grande maggioranza degli altri comuni, il consumo dell’acqua viene attribuito a forfait e non è misurato con il contatore.
Il fatto è che, attualmente, le disposizioni prevedono che i canoni di depurazione e fognatura debbano essere pagati dagli utenti allacciati alla rete fognaria anche quando il territorio comunale non è interamente servito dal depuratore. L’obbligo di pagare è stato stabilito con la deliberazione della Giunta Provinciale n. 6868 del 08/10/1999 che a sua volta dava applicazione all’articolo 35 della legge provinciale 27 agosto 1999, n.3. La legge provinciale 3/99 aveva stabilito le condizioni, le modalità ed i criteri per determinare le tariffe per il servizio di depurazione delle acque di rifiuto provenienti da insediamenti civili e produttivi. Il servizio di depurazione è gestito dalla Provincia, che nel corso degli anni Ottanta ha investito notevoli risorse per migliorare la qualità delle acque prevedendo per l’appunto la depurazione delle fogne prima della loro immissione nei fiumi o torrenti. La deliberazione provinciale stabilisce di "dare atto che la tariffa relativa al servizio di depurazione è applicabile agli utenti del servizio di fognatura, quando sul territorio comunale sia in funzione un impianto di depurazione centralizzato, anche se lo stesso non provveda alla depurazione di tutte le acque provenienti da insediamenti civili".
La normativa nazionale è ancora più severa: nel resto della penisola la quota di tariffa relativa al servizio di depurazione è "dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi. I relativi proventi affluiscono in un fondo vincolato e sono destinati esclusivamente alla realizzazione e alla gestione delle opere e degli impianti centralizzati di depurazione." Insomma, anche se le regole localisembrano ingiuste, l’autonomia speciale garantisce anche in questo caso un trattamento agevolato. Quindi, questa volta ma non solo, l’erba del vicino non è più verde della nostra. Anche il difensore civico Fabio Bortolotti, notoriamente poco tenero con le amministrazioni pubbliche, ha dovuto ammettere che il canone di depurazione deve essere pagato da tutti i cittadini di Vermiglio nonostante solo una minima parte della fognatura venga convogliata nel depuratore.
Si diceva all’inizio dell’ulteriore complicazione che i cittadini di Vermiglio si trovano a scontare a causa del fatto che nel comune della Val di Sole, la rete dell’acquedotto è priva di contatori. Diversi comuni di montagna hanno fatto resistenza all’obbligo di montare i contatori dell’acqua, da sempre considerata una risorsa illimitata e tradizionalmente gratuita. Non sono ancora molti i comuni in cui vige il cosiddetto sistema a "spina", in quanto la Provincia ha da tempo reso obbligatorio il misuratore. Negli ultimi due-tre anni ai comuni ritardatari sono state applicate anche delle modeste penalizzazioni (sospese, pare, nel 2003, anno elettorale!). La depurazione delle acque, in attesa di individuare i cosidetti ATO (ambiti territoriali omogenei), è ancora attività riservata alla Pat, che la svolge in forma esternalizzata con il sistema dell’appalto a ditte private.
A fronte delle spese neccessarie al funzionamento del sistema dei depuratori, la Provincia applica un canone per ogni metro cubo di acqua consumata. Per i comuni che non hanno installato i contatori dei consumi si chiede che il canone sia calcolato sulla base di un consumo forfetario di 250 litri al giorno per persona. Ora, l’amministrazione comunale di Vermiglio, che non ha ancora provveduto a far montare i contatori confrontadosi con i comuni vicini che i contatori hanno montato, lamenta che il forfait provinciale è troppo elevato e ne chiede la riduzione.
Insomma, prima o poi i nodi vengono al pettine.