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QT n. 19, 8 novembre 2003 Musical

“Grease” al Palaghiaie: come rovinare uno spettacolo

Un ottimo musical a teatro, diventa una cosa mediocrissima al Palazzetto. E a prezzi più elevati. Un esempio di business culturale fuorviante.

Era stato un grande, meritato successo il Grease della Compagnia della Rancia lo scorso anno al Teatro Sociale ("Grease": una piccola pagina di storia): sette repliche, sette volte tutto esaurito, spettatori, giovani e meno giovani, soddisfatti o entusiasti. Così quest’anno la Show Time di Merano ha deciso di bissare: con la scusa che gran parte del cast è rinnovato, e pompandone la "star" Dennis (della scuderia di Maria Defilippi), lo spettacolo è stato riproposto, questa volta al Palaghiaie. La Show Time ha avuto ragione: il palazzetto era - abbastanza – affollato, pur con i prezzi sensibilmente più alti del Sociale. Il business quindi è andato a gonfie vele.

Ma lo spettacolo no. Il Palazzetto si è dimostrato ancora una volta un test durissimo per i tecnici del suono: e quello della Compagnia della Rancia non lo ha superato brillantemente. Quando la musica era molto ritmata si riusciva a creare un clima coinvolgente, ma quando virava verso il melodico, le pecche dell’acustica erano devastanti.

Ancor peggio per la recitazione; e la necessità di tenere volumi alti per raggiungere spettatori distanti 50 metri in un ambiente concepito per tutt’altro, obbligava i performer a toni innaturali, che nelle ragazze diventavano fastidiosamente striduli. Aggiungiamo che il cast, buono nel canto, ottimo nelle parti coreografiche, peccava però proprio nella recitazione, e abbiamo un risultato da onesta filodrammatica di valle.

Nonostante tutto questo, lo spettacolo reggeva: la musica, le coreografie, i motivi evergreen facevano il miracolo. Ma la storia, ironica e istruttiva, andava persa, e il livello generale era incommensurabile rispetto a quello raggiunto lo scorso anno al Sociale.

Ma allora, che senso ha questo passaggio dal teatro al palazzetto? Abbassare il livello dell’offerta (e aumentare quello dei biglietti)?

"Noi non c’entriamo - risponde prontamente il direttore del Centro Santa Chiara Franco Oss Noser - è un’iniziativa autonoma della Show Time".

Prendiamo atto. L’ente pubblico, peraltro con i generosi contributi di Comune e Provincia, ha svolto una meritoria opera di avvicinamento dello spettatore al musical, portando al Sociale e allo Zandonai lavori sempre migliori. Su questo successo c’è poi chi si inserisce, facendo quadrare unicamente i propri conti.

A questo punto sta al pubblico essere più accorto, e alla stampa fornire le informazioni corrette.

E qui si apre il capitolo delle presentazioni e recensioni sempre e comunque entusiastiche, che però rimandiamo a un prossimo servizio.

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