Gli affari del signor Capitano
Una politica urbanistica non proprio trasparente.
Il 24 aprile, in seduta chiusa (per quanto riguarda i termini del contratto, cioè il prezzo ed altre modalità economiche), il Consiglio comunale di Innsbruck ha deciso di lasciare un pezzo di terreno edificabile, in una zona di "sviluppo urbano", alla societá Neue Heimat. Un affare di ordinaria amministrazione? Non ci pare.
La Neue Heimat è una società pubblica (al 50 per cento della Provincia, al 50 del Comune) che costruisce e gestisce alloggi popolari. E’, inoltre, la più grande del settore nel Tirolo.
Come mai, quando il Comune vende un pezzo di terreno ad una società del settore pubblico, il prezzo dovrebbe essere un segreto? Al limite, si capisce piuttosto che i termini di contratti con privati cittadini, anche in nome della privacy, si discutano, di regola, non nelle sedute aperte al pubblico.
L’affare, poi, non era nemmeno sull’agenda dei lavori pubblicata, come di legge, una settimana prima della seduta. La giunta l’aveva discussa un giorno prima, e poi la sindaca l’ha iscritto nell’agenda aggiuntiva, e la sua maggioranza l’ha approvata. Cosicché i piccoli gruppi non rappresentati nella giunta (da noi formata secondo la proporzionale, cioè i verdi, con il loro 13 per cento, ci sono rappresentati con un’assessora, ma senza la delega della sindaca per un determinato dipartimento dell’amministrazione comunale) dovevano decidere senza aver visto una sola riga dei documenti preparati dai dipartimenti comunali. E, ovviamente, si sono astenuti, protestando contro tale procedura.
Insomma, la fretta non l’ha spiegata (né capita) nessuno. Il che fa supporre a chi scrive che la mancanza di trasparenza e di pubblicità fosse necessaria per chiudere un affare non al di sopra di ogni sospetto.
Si tratta di questo: Alcuni anni fa, l’allora Magnifico Sindaco Herwig van Staa (di cui si sussura che continui a negoziare e controllare i grandi affari della città anche dopo la sua ascesa al posto di Capitano della Provincia), concluse un affare - questo sì vantaggioso per il Comune - anche se era un affare del suo tipo preferito, cosiddetto "a pentagono", cioé con una complicata connessione di interessi e scambi incrociati. In parole povere, le suore carmelitane lasciarono il loro convento, situato a pochi passi dalla stazione centrale, alla città, la quale, a sua volta, si impegnò a construirne uno nuovo, più tranquillo, sui monti vicino a Innsbruck; la struttura sarebbe stata data in prestito alle suore e destinata a diventare, in un futuro lontano, nel caso in cui il Carmelo cessasse le sue attività a Innsbruck, una casa di riposo per i vecchi.
La costruzione del convento venne dato in appalto, appunto, alla Neue Heimat, la quale ne traeva - faceva sapere - un profitto molto modesto. Altri aspetti dell’affare riguardavano la cessione di terreni dei Premonstratensi (un ordine benedettino, storicamente il più grande latifondista della Provincia) al Comune per la ristrutturazione del trampolino, cessione vantaggiosa per il Comune che doveva aiutare, poi, le più povere suore carmelitane: insomma, tutto a posto fra Trono e Altare.
I terreni carmelitani sono nel centro di un distretto cittadino (a sud-ovest della stazione ferroviaria) un po’ degradato negli ultimi decenni, dove il Comune ha tentato, recentemente, di comprare anche altri terreni, dai privati, per favorire un intervento urbanistico a scala più ampia.
Il 16 aprile, la giunta ha deciso di appaltare (mediante concorso) uno studio urbanistico che, a dovuto tempo, dovrebbe produrre un masterplan per la riqualificazione di questo distretto.
Logica (sia in termini economici che della programmazione territoriale) vuole che - secondo la procedura seguita dal Comune in altri casi di grandi interventi urbanistici, ultimamente per la creazione di un nuovo distretto urbano al posto del vecchio stadio comunale e del vecchio interporto - si aspetti il masterplan e poi si appaltino (dopo l’apposito bando di gara) i lavori di sviluppo a un gruppo di costruttori e/o agenzie immobiliari, o si vendano singoli lotti al migliore offerente.
L’appalto per la zona del vecchio stadio l’aveva vinto, guarda caso, una cordata capeggiata dalla Tigewosi, il piú forte concorrente della Neue Heimat. Bisognava dunque rimediare a questa sconfitta.
Per lo studio urbanistico, il dipartimento comunale aveva
previsto un quadro molto aperto sia per il disegno fondamentale che per possibili varianti di utilizzabilità. Era dunque non ancora deciso se il vecchio convento, con la chiesa, sarebbe stato demolito o ristrutturato ed integrato nel nuovo disegno urbanistico..
Il contratto con la Neue Heimat, peró, prevede la conservazione del convento e l’integrazione in un nuovo progetto di case popolari (per la verità: 18 per cento edilizia popolare, il resto alloggi di lusso da vendere al mercato libero, e non si capisce perché una società pubblica dovrebbe far concorrenza ad un grande numero di costruttori privati in questo settore. Appare a questo punto pazzesco decidere il 24 aprile che la conservazione della chiesa del convento è di primaria importanza per il Comune, ringraziando Iddio che ci ha mandato, appunto, la Neue Heimat per badare a questo compito, quando il 16 aprile la giunta aveva commissionato uno studio per chiarire, fra l’altro, se sia opportuno conservare o meno il convento.
E ci sembra parimenti pazzesco fare uno studio urbanistico e dare il cuore dell’area ad un costruttore che (per determinare il prezzo che è disposto a pagare) ha già un suo proprio progetto preliminare per ivi costruire.
Ufficialmente, e per quanto si capisce dai documenti della giunta, quest’affare è da considerarsi del tutto indipendente dell’affare del nuovo convento carmelitano di alcuni anni fa. Però l’assessore all’urbanistica, in Consiglio, aveva - apparentemente senza alcun motivo - osannato il grande fiuto per gli affari del Capitano ex-sindaco. Il quale peraltro, ufficialmente, in questo affare non c’entra per nulla.
Cosa avrà voluto dirci con questa esternazione? Forse che già allora venne stabilito (secondo il metodo dell’Ok, il prezzo é giusto) che in cambio di minori profitti ricavati dalla costruzione del convento, la Neue Heimat avrebbe dovuto avere una fetta della torta della ristrutturazione urbanistica della zona dell’ ex-convento? In tal caso, però, la gara per il progetto urbanistico sarebbe diventata o uno spreco di denaro, o un lavoro inutile, da insabbiare dopo aver funzionato come cortina di nebbia per uno degli tanti affari gloriosi del Signor Capitano.
Il Consiglio, con la maggioranza dei soli popolari (contro verdi e socialdemocratici, astenuti i gruppi minori), dopo un dibattito nervoso ed aggressivo, con tanto di ripetuti interventi disciplinari contro l’opposizione, rea pare del crimine di lesa maestà, ha approvato l’affare.