Legge finanziaria: consumatori tartassati due volte
Il 53% dei consumatori vedono un peggioramento del loro bilancio familiare, il 76% pensano che sia meglio "tirare la cinghia": questi i recentissimi dati dell’istituto di ricerca ISEA.
Nella Legge Finanziaria per il 2003 sono previsti vantaggi fiscali per circa 26 milioni di contribuenti. Questo almeno è quello che promette il Governo, che spera in questo modo di sostenere i cittadini strapazzati oltre misura dal caro-euro.
Tuttavia i benefici promessi si riveleranno ben presto un grande bluff. Risulta evidente, infatti, che i 5,5 miliardi di euro di risparmi fiscali previsti dovranno essere recuperati altrove. Manco a dirlo, questo "altrove" saranno tutti quei settori che direttamente o indirettamente si finanziano attraverso il prelievo forzoso ai cittadini. Berlusconi li indica senza equivoci: enti locali e aziende sanitarie.
Tali enti si rifaranno, ovviamente, sui cittadini e gli utenti. Questi enti, per far quadrare i propri bilanci , dovranno così aumentare ICI, bollo auto, tickets, tariffe di gas, acqua, rifiuti, trasporti, ecc. La spirale degli aumenti indiscriminati proseguirà la sua corsa.
Molti di questi rincari sono però esclusi dal paniere che misura l’aumento dell’inflazione e ciò condurrà ad ulteriori aumenti "sotterranei" del costo della vita.
È’ un gioco a carte truccate e la sopportazione di continui aumenti ha raggiunto il limite; la fiducia di consumatori e consumatrici è stata già troppo a lungo bistrattata ed ora l’economia e la politica ne stanno risentendo sempre più pesantemente gli effetti.
I recenti dati dell’istituto di ricerca ISAE sono eloquenti: rispetto ad agosto 2002 l’indice di fiducia dei consumatori è calato nello scorso settembre da 120,8 a 117,3; circa il 53% dei consumatori, come abbiamo detto, vedono sensibilmente peggiorato il loro bilancio familiare, il 76% pensano che sia meglio "tirare la cinghia". E il richiamo del Presidente del Consiglio alle famiglie italiane a spendere di più appare quasi un affronto per tutti coloro che arrivano a malapena a fine mese con il proprio stipendio o pensione.
La tendenza attuale a risolvere i problemi attraverso l’aumento continuo di prezzi e tariffe potrà essere superato solo attraverso iniziative atte a rendere il mercato più trasparente. Molti segnali vanno però in senso contrario. Per esempio, per quanto riguarda la riforma della RC auto, il Governo è chiaramente dalla parte delle compagnie. Già da tempo riforme in questo settore sono state portate avanti con ripercussioni solo negative sulle tasche degli assicurati. Basti guardare alla liberalizzazione delle tariffe, che ha condotto solo ad aumenti indiscriminati dei premi RC auto, senza che il mercato venisse toccato da vere svolte a favore degli utenti.
Centro Tutela Consumatori, Bolzano