A proposito di religione a scuola
Il comitato "Dietro la lavagna" denuncia a tutti i cittadini il contenuto vessatorio ed iniquo della Legge Provinciale n. 5 del 9 aprile 2001 concernente "Disposizioni sullo stato giuridico del personale docente ed ispettivo per l’insegnamento della religione cattolica" (I.R.C.).
Il comitato sta raccogliendo firme per la modificazione o l’abrogazione degli articoli della predetta normativa e perciò invita gli insegnanti a firmare:
1. Perché non sia consentito alla curia vescovile di scegliere chi deve insegnare o meno nella scuola pubblica.
2. Perché venga affrontato e risolto in maniera dignitosa il problema del precariato degli insegnanti di Religione.
3. Perché i docenti I. R. C. non possano vedersi conteggiati gli anni di I. R. C. qualora decidano di passare ad altro codice di insegnamento (caso unico nell’ordinamento scolastico nazionale).
4. Perché sia chiarito il percorso formativo che tali docenti debbono avere alle spalle e una sanatoria non sommerga tutto.
5. Perché venga stabilito anche per loro un tetto massimo e minimo di allievi per classi.
6. Perché lo Stato gestisca per intero tali procedure senza discriminazioni confessionali che alla fine andrebbero a ledere gli interessi dei cittadini, la qualità e la credibilità dell’offerta formativa.
7. Perché privilegi e clientele, norme discrezionali estranee al diritto repubblicano ed enti privi di una oggettiva titolarità formativa non decidano chi, come, quando.
8. Perché venga risolta in maniera corrispondente e non dissimile al resto del personale docente delle scuole pubbliche la questione di ruolo, diritti e doveri di un precariato che, a tutti gli effetti, entra a far parte della Pubblica Amministrazione ma, in sostanza e di fatto, dipende da un organismo ad essa del tutto estraneo.
Per questo insieme di motivi e per tutti gli altri che i lavoratori e gli utenti della scuola, il mondo della cultura e la società civile vorranno sottoporci, invitiamo ad un’opera di capillare informazione circa questa legge iniqua e ad un confronto sereno ed informato relativo aî guasti e agli squarci che tale normativa aprirebbe, una volta attuata, in un già precario equilibrio di diritti/doveri della funzione - docente e dell’istituzione - scuola. certe e definite per la scuola.