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I vantaggi della mediazione penale

In arrivo una promettente alternativa al processo tradizionale.

Il recente decreto legislativo sulle competenze penali del giudice di pace, approvato il 25 agosto 2000 e che entrerà in vigore nei primi giorni del 2002, apre la via alla sperimentazione anche in Italia della mediazione penale per adulti. Il decreto prevede la possibilità che il giudice sospenda il processo e deleghi l’attività conciliativa ad un centro di mediazione presente sul territorio.

Il rettore dell'università di Trento, Massimo Egidi, e il direttore di Transcrime, Savona, alla conferenza sulla mediazione penale.

Come attuare queste previsioni legislative? Su quali basi organizzare l’attività di mediazione penale in Trentino?

Queste le domande di fondo della conferenza "La mediazione dei conflitti in ambito penale: un modello per il Trentino" organizzata da Transcrime-Università di Trento, in collaborazione con la Regione e la Provincia di Trento, e svoltasi il 23 aprile scorso. La giornata di studio ha fornito una panoramica delle esperienze di mediazione penale straniere ed italiane, al fine di proporre una via trentina alla mediazione penale. E la conferenza ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissata: a conclusione dei lavori il Presidente della Provincia Dellai, raccogliendo la proposta di alcuni relatori, ha annunciato la prossima costituzione presso la Provincia di un gruppo di lavoro sulla mediazione penale composto da magistrati, avvocati, rappresentanti istituzionali ed esperti del settore, che in tempi stretti (entro dicembre 2001), dovrà elaborare un piano per l’implementazione dell’attività di mediazione penale in Trentino.

Ma cos’è la mediazione e perché è diventata così importante?

La mediazione è un processo di risoluzione dei conflitti che coinvolge l’intervento di una terza parte neutrale, con l’intento di favorire accordi volontari tra le parti. In ambito penale, la mediazione avviene tra vittime e autore del reato: le due parti possono, con l’aiuto di un soggetto terzo neutrale, discutere e trovare una soluzione ai problemi che sorgono dalla commissione del reato. La mediazione tra autore e vittima introduce una modifica importante nel processo penale, restituendo alle parti il potere di discutere del fatto di reato e delle sue conseguenze e di trovare delle forme di riparazione adeguate.

Dalla mediazione solitamente ci si attende tre effetti: la responsabilizzazione dell’autore di reato, la soddisfazione della vittima e la riduzione del numero dei processi.

Rispetto al primo effetto, l’incontro diretto con la vittima permette all’autore di reato di prendere coscienza delle conseguenze concrete del proprio gesto e di dovere fare i conti con le esigenze e i sentimenti di chi ha subito quel gesto. La responsabilizzazione dell’autore di reato comporta una diminuzione della recidiva, ossia della commissione di reati dello stesso tipo da parte del medesimo soggetto.

Riguardo all’effetto di soddisfazione, spesso la vittima sente il bisogno di trovarsi di fronte l’autore del reato per capire le ragioni del suo gesto, per avere un risarcimento del danno derivante dal reato o, semplicemente, per esprimere la propria sofferenza direttamente a chi l’ha causata. La soddisfazione potrà consistere, quindi, in una compensazione economica o in una riparazione simbolica.

L’utilizzo della mediazione, infine, soprattutto per reati minori ma diffusi, consente di ridurre il carico di processi e quindi di migliorare l’efficacia del sistema della giustizia in termini di rapidità e qualità della risposta.

Ricerche empiriche dimostrano che la mediazione è uno strumento efficace per la riduzione della recidiva e consente effettivamente la soddisfazione della vittima. Riguardo alla diminuzione del lavoro processuale, infine, i dati a disposizione non permettono di valutare l’incidenza dell’attività di mediazione, in quanto i programmi di mediazione penale sono ancora marginali nel sistema di giustizia odierno. Ma nonostante siano ancora poco diffusi, tali programmi aprono prospettive nuove per il sistema della giustizia e del controllo della criminalità, andando nella direzione dell’efficacia, della rapidità e dell’umanizzazione.

La conferenza sulla mediazione penale s’inserisce nell’ambito dei percorsi di studio dell’Osservatorio sulla sicurezza nel Trentino, istituito presso Transcrime, vòlti alla ricerca di strumenti efficaci per migliorare le condizioni di sicurezza della comunità. Tra questi, la riparazione della vittima attraverso la collaborazione attiva dell’autore può costituire una via utile da praticare anche in Italia.

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