Una valle conservatrice
Poche novità in Val di Sole dalle urne. Solo due comuni, Peio e Mezzana, cambiano l’amministrazione precedente attraverso il confronto diretto. A Peio, però, il sindaco uscente non ricandidava. Vince una lista giovane, piena di idee e voglia di fare. Sindaco è Alberto Rigo, giovane direttore delle Terme di Peio. Da più di un decennio lavora nel campo della promozione turistica tentando di impostare una politica del settore fondata su cultura e ambiente. Sindaco e lista sono fuori dai partiti e forse anche per questo la gente della "valletta" ha dato loro fiducia a scapito dell’accozzaglia di ex democristiani e autonomisti che caratterizzava l’altra lista.
La musica diversa si coglie nella politica turistica impostata nel programma e nella formazione della Giunta. Il reinserimento nell’area sci della Val dela Mite, esclusa dalla Provincia per pericolo di valanghe, è stato per anni il mostro sacro della politica turistica comunale, presunta panacea di tutti i mali che fanno languire il turismo sciistico della stazione. Rigo contestualizza questo intervento collocandolo nelle sue giuste dimensioni: "Peio ha 18 km di piste, con Val dela Mite ne avrebbe 21. Fermo restando che la zona è da reinserire nell’area sciabile, poiché il pericolo di valanghe può essere eliminato con adeguate strutture, non sarà una pista in più a risolvere i problemi della zona. Noi stiamo lavorando a una prospettiva di rilancio fondata sull’interazione delle risorse di cui Peio dispone. Ambiente (Parco Nazionale dello Stelvio), cultura (centri storici, tradizioni e prodotti locali), salute (centro termale) e sport (impianti di risalita e altre strutture) devono essere le quattro ruote dello stesso carro".
Significativo di questa diversa concezione del turismo è il fatto di aver accorpato l’assessorato al turismo e quello all’agricoltura.
A Mezzana è stata invece la minoranza uscente a scalzare Italo Dalla Serra, sindaco per dieci anni. Espressione di partito, nel ’98, alle provinciali, è stato il candidato locale della Margherita. Lo sostituisce Pio Dalla Valle, direttore del Centro di Formazione professionale di Cusiano. Uomo di cultura, è stato per molti anni un attivo membro del direttivo del Centro Studi per la Val di Sole, vanta numerosi articoli e pubblicazioni inerenti la cultura locale. Anche Dalla Valle non ha appartenenze partitiche e le considera futili nel contesto puramente amministrativo di un piccolo comune. La politica del comune - sostiene - deve essere la partecipazione della gente, la trasparenza dell’azione amministrativa, la capacità di uscire dagli schieramenti predefiniti che nei piccoli comuni assumono spesso l’aspetto di clan famigliari. Dallavalle è stato anche l’unico candidato sindaco a indicare la giunta prima delle elezioni, valorizzando così le competenze al di là del consenso popolare.
Per il resto solo riconferme e qualche faccia nuova all’insegna della conservazione. A Vermiglio Carlo Daldoss inizia la sua terza candidatura da sindaco. Rieletto con il 63% dei consensi grazie anche alla forte astensione (24%); in parte determinata dal fatto che la minoranza uscente, seppur forte dell’appoggio di due politici professionisti come Denis Bertolini e Flavio Mosconi, inspiegabilmente non ha presentato una lista. Daldoss ha introdotto qualche elemento nuovo fra i suoi dieci consiglieri stando però attento a non cercare figure che potessero indebolire la sua leadership. In tal modo fra cinque anni si troverà "costretto" a ricandidare come sindaco. Novità nella minoranza, interamente rinnovata, dove il gruppo di giovani guidati da Paolo Delpero promette un’opposizione seria e inflessibile.
A Ossana il segretario del PATT Giacomo Bezzi ottiene il 60% dei voti. Un po’ poco, vista l’assenza di una lista alternativa. Non potendo fare campagna elettorale in casa propria, ha dato una mano al collega vermigliano.
La coppia ha sproloquiato a destra e a manca di patti territoriali fantasma e di aeroporti fantascientifici al Passo Tonale. Nessuno ha capito perché non hanno proposto di far arrivare al Passo trentino-lombardo rispettivamente Trento-Malè e A22 (Daldoss è membro del CdA).
C’è anche un risvolto comico. Bezzi ha formato una lista di quindici persone più il sindaco. E’, così, rimasta fuori dal Consiglio Comunale una sola persona. Che senso ha creare un trombato?
Pellizzano riconferma il sindaco DS Michele Bontempelli. Positivo il fatto che, a differenza dei cinque anni scorsi, ci sia ora un gruppo di minoranza in Consiglio Comunale.
A Commezzadura il candidato favorito Carlo Podetti (DS) ha perso contro Dante Pedergnana per una manciata di voti. Sembra la maledizione di questo comune avere un elettorato nettamente spaccato a metà. Cinque anni fa il sindaco Rosani, unico candidato, venne eletto con soli tre voti in più del necessario 50%.
Anche Dimaro riconferma il sindaco uscente Maurizio Albasini e Monclassico, con Carlo Alberto Ravelli, prosegue nel solco, non del tutto glorioso (basti la distruzione di casa Mocatti), tracciato dal plurieletto (5 legislature) Franco Biasi.
Croviana conferma Flavio Sartori.
Malè, capoluogo di valle, rielegge con un buon margine di consenso Pierantonio Cristoforetti. Non ha premiato la lista alternativa la volontà di riportare la politica dei partiti dentro il Consiglio comunale. In particolare sembra non sia piaciuta ai maletani l’incursione di Dellai in campagna elettorale.
Rabbi: il decisionismo anche a fronte di scontri, premia. Franca Penasa (Genziana), energica pasionaria autonomista, presidente del settore trentino del Parco Nazionale dello Stelvio, sembrava aver poche chances contro la lista formata da suoi ex amici e sostenitori, per mezzo della quale il PATT voleva farle scontare l’adesione al partito di Pallaoro. Ha invece ottenuto il 55% dei voti. Anche qui entra un gruppo di minoranza dopo cinque anni di assenza.
Il che non succede a Terzolas e a Caldes che rinconfermano i due sindaci uscenti, Michele Grainfenberg e Guido Ghirardini con le loro liste uniche. Domanda: che gusto ci trovano?
A Cavizzana, paesino basso solandro che conta circa duecento anime, Angelo Rizzi, pensionato che di fatto, come unico dipendente comunale, ha già guidato la macchina amministrativa, il 14 maggio ha pareggiato con Luciano Rizzi, sindaco da due legislature. 81 voti a testa hanno portato al ballottaggio che ha visto prevalere il sindaco uscente.