Il Codacons dà la sveglia ai trentini
Cooperative edili discutibili, furberie dellaTelecom, corsi truffaldini per disoccupati, lucertole nei surgelati: le associazioni dei consumatori cominciano a muoversi.
Un po’ perché il tempo delle ferie non si era ancora concluso, un po’ perché, forse, per molta stampa la cosa non meritava grande rilievo, è passata quasi sotto silenzio, alla fine di agosto dello scorso anno, la notizia dell’entrata in vigore della legge che tutela gli utenti nel campo dei servizi e degli acquisti. La normativa è di grande importanza perché garantisce alle associazioni dei consumatori riconosciute ufficialmente dal Ministero dell’Industria potere inibitorio, cioè la possibilità di chiedere al Pretore di fermare immediatamente le ditte che mettano in atto attività ritenute dannose per i consumatori.
Non solo: la nuova legge permette a queste associazioni di intervenire in tutti i settori anche senza segnalazioni individuali di utenti o consumatori. Tutela della salute, corretta informazione, sicurezza e qualità dei prodotti e dei servizi, trasparenza nei contratti relativi a beni e servizi: dal 29 agosto scorso sono, dunque, i nuovi diritti del cittadino consumatore e utente. E che ce ne fosse bisogno è dimostrato dall’infinità di piccoli imbrogli e grandi truffe di cui spesso hanno parlato le cronache o di cui nessuno ha mai parlato per la semplice ragione che ha finito per prevalere, nei cittadini, un senso di impotenza. In ogni caso si tratta certamente di un grande passo avanti per le associazioni dei consumatori che da anni si sono battute per raggiungere questo risultato.
Nella nostra provincia le associazioni dei consumatori sono cinque e, nell’ultimo anno, particolarmente vivace è stata l’attività del Codacons, che in questi giorni ha fatto il bilancio di un anno di presenza in Trentino. Nato nel gennaio scorso, si è subito presentato costituendosi parte civile per la tragedia del Cermis e dando vita ad un coordinamento dei soci delle cooperative edili dopo aver raccolto e spedito alla Procura della Repubblica di Trento, un’infinità di segnalazioni e di documenti relativi alla gestione delle stesse cooperative.
Ma non sono mancati interventi in settori del consumo dove non si contano gli episodi grandi e piccoli, tra cui, buon’ultima, la vicenda delle lucertole e dei vermi negli spinaci surgelati della Findus, nota azienda del settore. Dal mese di gennaio sono stati migliaia - dice un comunicato-stampa del Codacons - i cittadini trentini che per le più diverse ragioni si sono rivolti all’associazione.
Tantissime (da Trento, da Moena, da Roncegno, da Madonna di Campiglio, da Pinzolo) risultano le richieste di intervento sulla questione delle bollette Telecom, in particolare per quanto riguarda la disdetta del canone di noleggio dell’apparecchio telefonico: "Gli interventi più significativi, in questo primo anno di attività - ci dice il dott. Pasquale De Matthaeis, responsabile del Codacons del Trentino - li abbiamo fatti su quattro settori: quello delle cooperative edili, quello dei corsi-truffa rivolti in particolar modo ai giovani, quello delle vendite realizzate per strada, in particolare di enciclopedie, quello delle bollette telefoniche Telecom".
In questi ultimi mesi, in particolare, il Codacons ha predisposto dei moduli per le innumerevoli truffe ai danni di giovani che, per trovare lavoro più facilmente, accettano corsi fantasma o fasulli e non sanno come recedere o che per solidarietà verso altri giovani incontrati casualmente per strada mettono incautamente una firma che poi si rivela un tranello per l’acquisto di un’enciclopedia. "Sono diversi i casi di giovani - ci dicono al Codacons - che, per strada, si presentano chiedendo ad altri giovani una firma solo in funzione dell’aumento delle proprie provvigioni. In realtà fanno sottoscrivere un vero e proprio contratto d’acquisto che si rivela tale solo quando arriva la merce e i bollettini di pagamento".
Esemplare, per quanto riguarda i corsi-truffa, il caso di Silvana Larcher, studentessa universitaria di Rovereto che, dopo un colloquio di selezione nelle sale della Provincia e dopo aver pagato 6 milioni per un corso di pilota, si è ritrovata con un attestato di partecipazione di valore inferiore alla carta straccia, dal momento che nessuno gli riconosce validità. "Bisogna avvertire i giovani perché prestino attenzione a queste selezioni cariche di promesse, ma che spesso fanno solo sborsare milioni alle famiglie" - dice De Matthaeis, aggiungendo che "i Comuni, la Provincia, le istituzioni non devono ospitare nelle loro sale selezioni di questo tipo, perché è fin troppo evidente che ciò contribuisce a convincere della serietà di queste bufale".
L’altro fronte caldo della battaglia del Codacons riguarda la questione delle bollette Telecom, cioè la presenza di alcune voci di spesa nelle bollette telefoniche che gli utenti continuano a versare alle casse di Telecom Italia: "Nonostante la liberalizzazione degli apparecchi telefonici e degli accessori avvenuta nel 1992, l’azienda telefonica continua a percepire da circa 18 milioni di abbonati 600 lire al mese, 7.200 lire l’anno, per sentire squillare la suoneria (una vera e propria tassa sui campanelli); altrettante per la doppia spina ; 2500 per l’apparecchio a tastiera (30.000 lire l’anno)". Il Codacons ha calcolato che dei 25 milioni di abbonati ai servizi telefonici della Telecom, almeno 18 milioni versano a questa azienda una cifra pari a 750 miliardi l’anno per quella che l’associazione chiama una "rendita sull’ignoranza" perché è previsto dal contratto Telecom che le voci di spesa di cui si è detto vengano levate solo se ciò viene richiesto dall’ utente.
Come si vede, il mondo dei furbi è vario e variegato. Che fare ? "Bisogna effettuare la disdetta del canone di noleggio e manutenzione dell’apparecchio telefonico e degli accessori (suonerie, doppie spine, ecc.) da inviare tramite raccomandata con avviso di ritorno al distretto Telecom di appartenenza" - è il consiglio del Codacons, che ha predisposto per chiunque ne abbia bisogno degli appositi moduli. In Trentino basta rivolgersi al Codacons, in via Scuole a Marano d’Isera (tel. O347.8405352).
Più clamoroso, nel primo semestre del 1998, l’intervento del Codacons sull’edilizia cooperativa dopo che diversi soci di cooperative edili si erano rivolti all’associazione per denunciare diverse irregolarità gestionali e non solo che coinvolgevano sia la Cooperativa Servizio Casa aderente alla Lega delle Cooperative, sia la Cooperativa Casa Insieme di Civezzano, che fa parte del Consorzio Acli-Casa. A quest’ultima, in particolare, vengono contestati i lavori eseguiti: "Le perizie in nostro possesso dimostrano che si tratta di alloggi realizzati con impensabili irregolarità nei cementi armati, a livelli che ritenevamo possibili solo in aree fortemente degradate del nostro Paese" - sostiene il Codacons. Diversa la situazione del lotto di Nomi della C.S.C. aderente alla Lega delle Cooperative. Qui la denuncia riguarda "investimenti per la realizzazione di immobili senza avere prima i soci, appalti dati a imprese senza una fideiussione bancaria a garanzia dei lavori, onerose partecipazioni a società immobiliari ", senza che i soci siano stati informati in maniera puntuale e precisa. Una situazione insostenibile che ha spinto il Codacons a chiedere l’intervento della Provincia e delle forze politiche perché mettano mano al più presto ad una generale revisione delle regole della cooperazione, dal momento che i finanziamenti alle cooperative sono soldi di tutti.
In questi ultimi mesi, infine, non sono mancati interventi sul settore ambientale e della sicurezza alimentare. Alla fine del novembre scorso, in seguito alla presentazione del progetto di installazione in Vallarsa di un impianto di ripetizione Tim-Telecom, il Codacons, dando voce ad un comitato di cittadini, ha chiesto al sindaco di Matassone e al Consiglio comunale di sospenderne l’attuazione. In questo richiamando studi, decreti, leggi provinciali e un rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità che invitano ad una attenta valutazione della pericolosità di campi magnetici a bassa frequenza.
Per quanto poi riguarda la vicenda di un verme e di lucertole trovate negli spinaci surgelati della Findus, il Codacons provinciale ha interessato l’associazione nazionale, che sta valutando le iniziative da prendere a tutela dei consumatori. Non si capisce, infatti, la ragione per cui, nonostante i fatti siano stati denunciati ai carabinieri, non sia stata immediatamente presa alcuna iniziativa di controllo anche a campione su quel prodotto. D’altra parte non è pensabile che lucertole e vermi abbiano scelto gli spinaci destinati al Trentino per accasarsi. E in ogni caso un controllo sulle modalità di confezionamento di questi prodotti da parte della Findus sarebbe stato il minimo di garanzia per il consumatore. Ma questa, forse, è la conferma del bisogno che c’è di associazioni come il Codacons, e di una maggiore attenzione dei cittadini ai propri diritti.