Meraviglia, dispetto e delusione
Con grande meraviglia e dispetto e con grandissima delusione "scopro" oggi che una mia lettera, a Lei direttamente inviata con la speranza di ricevere da Lei cortese risposta, è stata invece pubblicata nella rubrica "Lettere/interventi" nel numero scorso.
Delusione, perché nessuna risposta mi è pervenuta; meraviglia e dispetto perché la lettera ha subito "operazioni chirurgiche" del tutto arbitrarie per poi essere pubblicata.
Comportamento del tutto arbitrario, che mi sembra molto scorretto, che non può quindi lasciarmi che sconcertato!
Perché non ci possano essere equivoci, Le chiarisco che:
1. gli editoriali di Micheli e Ballardini non vengono da me letti oggi "con molto interesse", bensì con "molto meno interesse". La frase, mi sembra, cambia assai di significato con l'aggiunta di un avverbio che Lei ha tralasciato!
2. E' stata saltata, a pie pari, una serie di riflessioni sulla giunta comunale di Trento, sul conferenziere Malossini, sull'annunciato futuro ruolo di Ballardini, sull'agitarsi di personalità della cosidetta prima Repubblica, sulla conflittualità sociale che non ricordo nemmeno ai tempi del governo Berlusconi, sulla perdita di credibilità sindacale, su atti legislativi di un governo di sinistra che non molto tempo fa venivano combattuti come politica di destra.
Le sembra poco? Le ripeto che sono estremamente deluso e Le domando in virtù di quale diritto Lei si senta autorizzato a tali gravi storpiature.
Le chiedo quindi, adesso sì, di voler pubblicare questa mia nell'apposita rubrica, se crede con i chiarimenti che a me sembrerebbero "dovuti".
Amara constatazione: invocavo nel Suo giornale un ruolo di "difensore civico"; non vorrei ora essere costretto a trovare un difensore contro i soprusi del Suo stesso giornale!
Se poi credesse e trovasse il tempo di rispondere alla mia del 23 dicembre, beh sarebbe ciò che, molto modestamente, mi sarei aspettato già un mese fa! Cordiali saluti.
Replica/risposta
Sinceramente non capisco
Sinceramente non capisco il "dispetto e grandissima delusione" del sig. Leonelli per il fatto di non aver noi risposto privatamente alla sua lettera. Prassi inesistente presso qualunque giornale; ed è vero che QT cerca di avere un rapporto particolare con i suoi lettori, è vero che è un giornale piccolo, ma proprio per questo, per le varie incombenze che il direttore deve assumersi in una piccola impresa, non è pensabile che possa privatamente rispondere alle numerose (per fortuna!) lettere che ci arrivano.
Abbiamo invece ritenuto opportuno pubblicare la lettera di Leonelli, perché, proprio per la sua criticità nei confronti del giornale, poteva essere di interesse e stimolo anche per gli altri lettori.
In quanto ai tagli, erano obbligati dalla lunghezza del testo; ma non influenti sul discorso complessivo. Che è quello della delusione e disincanto verso gli attuali approdi politici della sinistra: motivati da tutta una lunga serie di argomentazioni ed esempi, di cui abbiamo riportato solo una parte. Ci creda, Leonelli: abbiamo una certa pratica di come funziona la comunicazione, fare venti esempi invece di dieci, non rende più persuasivi, bensì meno leggibili; e non abbiamo bisogno di eliminare un "meno" per stravolgere il pensiero dei nostri lettori (si è trattato, evidentemente, di un deprecabile errore di battitura), né di censurare le critiche alla sinistra o le perplessità su Dellai: quasi ogni numero le riportiamo noi in prima persona.
E, pur con dubbi sulla sostenibilità economica del nostro progetto, proprio questo, proprio nell'attuale situazione di smarrimento, di crisi istituzionale e ideale, riteniamo sia il ruolo di QT (che ci sembra più ampio di quello - invero riduttivo - di difensore civico che ci suggerisce Leonelli): fornire un luogo per il dibattito e l'informazione critica; che sappia dare delle vicende del Trentino un 'interpretazione non condizionata da interessi di bottega; che sia attuale, ma che al I contempo non dimentichi le idealità, ! i principi di fondo, cui ancora, con tutta la sua delusione, fa riferimento Leonelli e i nostri lettori.
Ettore Paris