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QT n. 10, ottobre 2023 Trentagiorni

Ancora il Distretto Biologico

il Distretto Biologico

Fabio Giuliani era presidente del comitato promotore del referendum propositivo per un Distretto Biologico Provinciale, cassato dal referendum tenutosi il 26 settembre del 2021. Da questa sconfitta è nata l’associazione TrentinoBio.

Allora, insistete con l’istituzione di un Distretto biologico provinciale?

Dopo il mancato quorum del referendum, alle persone che ci chiedevano cosa avremmo fatto, rispondevamo che avremmo presentato noi una legge per l’istituzione del Distretto.

Non vi siete dati per vinti.

Sì, perché il distretto biologico coniuga produzione agricola e salubrità del territorio, risolvendo anche la conflittualità tra i cittadini che vivono nelle immediate vicinanze di zone agricole come i meleti, e i contadini che utilizzano pesticidi in prossimità delle abitazioni. La soluzione consiste nel cambiare modello di produzione passando ad uno sostenibile e rispettoso della biodiversità del territorio garantendo alle aziende la resa economica, e ai cittadini la salubrità.

E perché la forma distrettuale?

Per la presenza sul territorio di quattro biodistretti: quello della Val di Gresta, quello della Valle dei Laghi, quello del Vanoj e quello di Trento.

Dal 2019 ad oggi ci sono stati dei cambiamenti?

Quando fu indetto il referendum propositivo, il Trentino si posizionava al penultimo posto in Italia per superficie coltivata con i metodi biologici, oggi la superficie è triplicata. Tra il 2021 e il 2022 la crescita del biologico nella nostra provincia è stata maggiore di quella nel resto del Paese, rimanendo però (secondo i dati SINAB - Sistema d'informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica) sotto la media nazionale. Ed è proprio l’aumento del comparto biologico che rende ancora più necessaria una legge che istituisca un Distretto su tutto il territorio. La finalità è realizzare l’indispensabile sinergia tra le molte realtà territoriali: enti pubblici, produttori agricoli, associazioni dei consumatori, industria agroalimentare di trasformazione, nonché le strutture turistiche che vogliono parteciparvi. Il punto è realizzare un modello partecipativo all’interno del quale le aziende biologiche, che in Trentino sono spesso piccole realtà produttive, trovino le risposte necessarie al loro sviluppo, ma soprattutto uno strumento per affrontare le sfide del mercato. E un Distretto esteso a tutta la provincia offre alle diverse realtà territoriali maggiori opportunità, ovviando alle minori capacità economiche, organizzative e culturali. Possiamo sintetizzare in un motto: cresciamo insieme e aiutiamo a crescere.

Di qui il disegno di legge…

Il 18 settembre come associazione TrentinoBio lo abbiamo presentato in conferenza stampa. È un disegno di legge che, sulla base di una proposta concreta rivolta alle parti interessate, vuole essere l’inizio di un processo partecipativo. È un un progetto aperto, abbiamo bisogno di un dibattito.

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