Differenziata: come farla?
I risultati sono buoni, ma la qualità è scarsa. Come rimediare
A Mezzolombardo e nei paesi vicini è in atto una costosa riorganizzazione del servizio di raccolta rifiuti. I consiglieri comunali delle due liste di minoranza, Futuro Insieme e Crescere Insieme, esaminata una corposa documentazione acquisita con fatica (da qui anche l’accusa di scarsa trasparenza dell’azienda pubblica incaricata del servizio) hanno sollevato dubbi sull’iniziativa.
La ristrutturazione riguarda buona parte del bacino territoriale di ASIA (Piana Rotaliana, Valle dei Laghi, Val di Cembra e Altopiano della Paganella) e consiste nel rinnovo dei contenitori stradali (le cosiddette isole ecologiche) e dei camion destinati alla raccolta, con la contestuale cessazione del servizio porta-a-porta finora dedicato ai rifiuti della cucina (umido) e agli scarti non riciclabili. L’operazione è in corso di realizzazione: in Rotaliana mancano ancora i comuni di Mezzocorona, Mezzolombardo e Roverè della Luna. La ristrutturazione è costata alle comunità circa otto milioni di euro ed è giustificata dai promotori come necessaria per migliorare la qualità della raccolta differenziata e ridurre i costi di gestione. Infatti, se dal punto di vista quantitativo, salvo qualche eccezione, i risultati della raccolta differenziata nei territori serviti dal consorzio ASIA sono più che soddisfacenti (superano stabilmente l’80% e risultano tra i più virtuosi), la qualità di tali rifiuti è però scadente causa la percentuale di scarti, a volte molto elevata (fino al 40%) che in parte vanificano lo sforzo. ASIA ha convinto i comuni che la riorganizzazione con contestuale accesso alle nuove isole ecologiche con una tessera elettronica personalizzata risolverà la situazione.
Dopo aver esaminato le carte, i consiglieri di minoranza di Mezzolombardo hanno però sollevato dei dubbi sia per quanto riguarda l’aspetto economico che per i risultati prospettati. Infatti, dai conti presentati da Asia non si preannuncia un risparmio, anzi. Per i prossimi anni non si intravvedono economie, ma bensì incrementi di spesa a carico degli utenti per quasi 700mila euro. Anche sotto il profilo del miglioramento dei risultati ambientali, laddove la riorganizzazione è già avvenuta, i dati sembrano dimostrare che il miglioramento della qualità non c'è stato, visto che la percentuale di scarti rimane elevata. Inoltre, i ricavi relativi alla vendita del materiale riciclabile – legati in parte alla qualità della raccolta differenziata - non presentano incrementi incoraggianti.
Guardando a realtà confinanti come la Val di Non e la Bassa Atesina, nella loro interrogazione i consiglieri si chiedono se la riorganizzazione abbia preventivamente valutato sistemi alternativi con risultati più brillanti. In Val di Non e nei vicini comuni del Sudtirolo, la maggior parte dei rifiuti differenziabili deve essere consegnata ai centri di raccolta comunale dove la presenza di personale formato assicura, una maggior selezione dei rifiuti. I consiglieri comunali denunciano inoltre come grave il fatto che la nostra potente Provincia poco si sia preoccupata, pur nel rispetto delle autonomie territoriali, di organizzare almeno un lavoro di confronto dal quale poter valutare l'efficacia del miglior processo tecnico-finanziario di raccolta rifiuti presente sul territorio e quindi di suggerirne l'adozione. A questo proposito va ricordato che in un territorio limitato (poco più di 500.000 sono i residenti nella nostra provincia), seppur morfologicamente complesso e differenziato, dodici gestori, tanti sono i diversi operatori del servizio rifiuti, sono forse troppi.
Tornando all’interrogazione, i consiglieri chiedono quindi al sindaco di Mezzolombardo cosa intende fare l’amministrazione comunale per assicurarsi che le promesse di miglioramento e di risparmio non rimangano sulla carta e quali contromisure intenda prendere qualora i dati consuntivi non rispettassero le previsioni fatte da ASIA. Ed ancora se per verificare la fondatezza del cosiddetto presunto “turismo dei rifiuti”, il comune ha utilizzato le telecamere e con quali risultati. Ovvero se è stato possibile ricostruire statisticamente a chi sono da imputare gli episodi di abbandono dei rifiuti presso le isole ecologiche, specificando la percentuale dei residenti in Mezzolombardo rispetto ai non residenti. Ed infine se, vista la tracciabilità dell’accesso con tessera individuale ai singoli contenitori, il comune intende utilizzare tale possibilità per riorganizzare la tariffa rifiuti scorporando dai costi generali eventuali voci da tariffare in forma esplicita, magari in relazione alle frazioni (l’umido, ad esempio, rappresenta una percentuale importante dei costi) il cui onere di smaltimento è particolarmente elevato.