Scudo penale: nessun responsabile per i morti Covid-19
Passa la mozione del pattino Ossanna: solo fatalità. Ospedali, RSA e professionisti siano inattaccabili, niente azioni civili e penali.
Uno scudo penale per ospedali, RSA pubbliche e private, per professionisti e tecnici del settore sanitario. Lo ha chiesto attraverso una proposta di mozione al presidente del Consiglio provinciale, il 24 aprile, il consigliere del Patt Lorenzo Ossanna. Un’azione politica inutile. La Provincia non ha competenze in questo campo e per questo il consigliere ha chiesto solo di “attivarsi presso il governo”. Una mozione “balbettante”, visto che doveva ammettere che “farebbero eccezione i casi in cui l’evento dannoso sia riconducibile a condotte intenzionalmente finalizzate alla lesione della persona, a colpa grave e a ingiustificata violazione dei principi basilari che regolano la professione sanitaria o dei protocolli… in cui sia stato accertato il dolo del funzionario”. Esattamente ciò che sta investigando la magistratura, anche trentina, che da mesi si muove su questo tema. Eppure la mozione ha ottenuto il consenso convinto dell’assessore alla sanità, Stefania Segnana, e la maggioranza dei voti del Consiglio.
Hanno detto sì i consiglieri che sostengono la giunta provinciale più il solo Ossanna per le opposizioni. Sferzante il consigliere di Onda Civica Filippo Degasperi in aula: “Stiamo chiedendo di togliere la possibilità alle persone danneggiate di adire alle vie legali. Stiamo proponendo di proteggere chi ha violato la legge e il codice penale, impedendo ai cittadini di richiedere l’intervento della magistratura per le verifiche del caso”.
La querelle ha un suo preciso spessore etico: in Lombardia centinaia di cittadini stanno proponendo alla magistratura le loro denunce per la perdita di parenti, senza richiedere per questo la corresponsione di danni. “Il nostro obiettivo – ha affermato uno dei rappresentanti del movimento “Noi denunceremo” - è capire chi ha fatto errori. Non ci interessa il risarcimento, non sono i soldi il nostro obiettivo. Ci interessa la giustizia”.
La mozione proposta dal Ossanna è anche politicamente strana. Tanto che gli altri consiglieri del suo partito, il Patt che sta all’opposizione, in sede di voto della mozione si sono astenuti. Un atto politico quindi dal sapore strumentale, di un consigliere che non si è mai distinto per il suo attivismo.
È chiarissimo a tutti che la pandemia ha preso alla sprovvista non solo la politica ma anche l’ambiente scientifico in Italia e nel mondo. Chi ha seguito con attenzione l’evolversi degli eventi ha pure chiare nella mente le prese di posizioni “in divenire” dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità e anche delle autorità sanitarie italiane: mascherina no, mascherina sì, guanti mai, guanti sempre. Sapone se… sapone sì e basta. Poi il problema dei presidi sanitari per medici, infermieri, Oss. Insufficienti, introvabili… chi li comperava in Cina, chi, ordinati e pagati dall’Italia, li vedeva finire in Francia.
Ma è chiaro anche che non tutti coloro che avevano responsabilità nel campo hanno agito con eguale prontezza, lungimiranza e capacità tecnico-scientifiche. Ed è da verificare se qualcuno abbia agito non rispettando nemmeno le leggi e i protocolli forniti dalle amministrazioni sanitarie. Lombardia e Veneto, per fare un esempio non strumentalizzabile politicamente, dimostrano come si potessero prendere provvedimenti diversi che avrebbero fornito alla fine risultati molto diversi.
È eticamente corretto e politicamente giusto perorare il “liberi tutti” in una situazione come questa?
La Magistratura italiana ha iniziato a muoversi abbastanza in fretta. Già in aprile in Trentino i carabinieri erano entrati in alcune strutture assistenziali. Per investigare, ottenere informazioni. E in maggio si è saputo che indagini erano state avviate in più di una decina di strutture in cui si erano avuti dei decessi. Ipotesi di reato: epidemia colposa.
In Consiglio provinciale Filippo Degasperi ha depositato in questi mesi 6 interrogazioni a riguardo di comportamenti “strani” tenuti dalla dirigenza in almeno una istituzione assistenziale trentina, il Don Ziglio di Levico,.
Sulla mozione di Ossanna, in imbarazzo, si è astenuto il Patt ma anche il Pd. Contro, Futura, Onda Civica e il consigliere Marini del Gruppo misto.