Sanzeno: il carro davanti ai buoi
Assegnato l’appalto senza aver prima espropriato la zona, il ricorso è assicurato
L’appalto per quest’opera faraonica è di 365.000 euro ed è stato assegnato nel 2018 alla ditta “Lago Rosso Soc. Coop.”; ma il Comune di Sanzeno ha appaltato il lavoro senza aver acquisito l’area e si trova quindi nel 2019 ad aver avviato la procedura d’esproprio (a cui il privato farà certamente ricorso).
Le osservazioni contro l’esproprio possono esser consegnate sino al 15 maggio 2019 (nel rispetto dei 30 gg). Sapendo che la ditta appaltante può domandare i danni al Comune se i lavori non partono, quanto verranno considerate le osservazioni?
Quindi, se il privato vincesse il ricorso e bloccasse l’esproprio, il Comune di Sanzeno dovrebbe comunque corrispondere 365.000 euro alla ditta assegnataria dell’appalto. Una procedura inusuale appaltare i lavori senz’avere titolo per farli!
L’opera non prevede solo l’abbattimento di un bel pezzo di pineta per la creazione di una terza corsia - la pineta, come mostra la mappa aerea, non è molto grande - ma lo spostamento ed il restauro di una fontana storica e di un capitello di proprietà privata del Seicento; il Comune si fa carico di restaurare il capitello del privato, di spostarlo e di restituirlo alla proprietà privata.
Si vuole modificare la piazza di Sanzeno, allargando la SS43 e quindi aumentando la pendenza e togliendo i parcheggi; ma con un aumento della pendenza sarà rischioso per gli autobus che vanno a San Romedio, i quali rischiano di toccare poi per terra con la propria parte posteriore.