A proposito di yogurt pro-biotico
La pubblicità dice che rinforza il sistema immunitario, però non ci sono dimostrazioni scientifiche a supporto
Per anni la pubblicità ci ha promesso che lo yogurt pro-biotico rafforzerebbe il sistema immunitario e regolerebbe l’attività intestinale. Il termine “pro-biotico” viene utilizzato per descrivere speciali ceppi batterici come, ad esempio, il Lactobacillus Casei Shirota o il Bifidobacterium Animalis DN 173 010. Tali ceppi sono resistenti ai succhi digestivi e raggiungono quindi il colon ancora vivi. Idealmente, possono stabilirsi lì e influenzare positivamente la flora intestinale.
Finora, tuttavia, i produttori non sono stati in grado di dimostrare in modo scientifico il fondamento delle promesse che vengono fatte negli spot pubblicitari.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha pertanto vietato tali indicazioni relative ai ceppi di batteri aggiunti. Da fine 2012, all’interno dell’Unione Europea, le indicazioni nutrizionali e sulla salute possono essere utilizzate esclusivamente per prodotti alimentari che siano prima stati testati scientificamente.
Sugli scaffali dei supermercati sono tuttavia ancora presenti diversi prodotti lattiero-caseari per i quali si afferma che avrebbero un effetto positivo sul nostro sistema immunitario. I produttori utilizzano degli escamotages per aggirare la normativa europea aggiungendo, ad esempio, a questi prodotti vitamine come la D e la B6, oltre a speciali tipi di colture batteriche. La dicitura “contribuisce al normale funzionamento del sistema immunitario” è infatti consentita per queste tipo di vitamine.
Per una dieta equilibrata non sono proprio necessari prodotti lattiero-caseari contenenti pro-biotici, anzi, spesso tali prodotti contengono anche molti zuccheri. I fermenti lattici di qualità che fanno bene alla nostra salute li troviamo anche nello yogurt convenzionale e spendendo meno soldi.