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Scuola e burocrazia

La protesta di un insegnante di sostegno

Lettera firmata

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana, e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, sociale ed economica del Paese”.

È l’articolo 3 della Costituzione a dirlo, non io. Ho 28 anni, non ancora inserito nel mercato del lavoro, nonostante i continui sforzi. Peccato che più che rimuovere ostacoli ne vedo sempre più, particolarmente nell’accesso al mondo del lavoro. Se l’esperienza richiesta anche negli annunci delle mansioni più umili è ormai un mantra, (quando la si dovrebbe acquisire se viene sempre richiesta prima di iniziare?), il mondo dell’istruzione come molti sanno non è da meno.

Oltre agli insensati tagli già annunciati per il sostegno – eppure c’è estremo bisogno di insegnanti di sostegno – la buona volontà non basta. Attualmente con la laurea magistrale (che possiedo) più 24 crediti formativi universitari (CFU) che dovrei acquisire per l’insegnamento, dovrei avere i requisiti per accedere ai concorsi per l’insegnamento di sostegno. In attesa del decreto ministeriale che stabilisca chiari criteri, però, sono impotente. Se acquisissi i CFU (naturalmente a mie spese, perché come disoccupato non mi manca il contante...) il requisito potrebbe cambiare, rendendo inutile l’acquisizione dei sopraddetti crediti formativi. Se non li acquisissi ma venissero confermati, dovrei comunque acquisirli.

È questa una situazione normale di un Paese occidentale e sviluppato o siamo in un romanzo?

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