Stare fra la gente
Coloro che credono nella politica come servizio, dovrebbero essere presenti sul territorio, nella vita reale con i cittadini
Condivido l’intervento di Piergiorgio Cattani pubblicato su “Questotrentino” n°11 (novembre 2018). In particolare apprezzo il fatto che egli, per la prima volta candidato alle elezioni provinciali, riconosce l’importanza fondamentale di stare tra la gente, di “stringere mani”. È un impegno, a volte anche faticoso, ma personalmente penso che coloro che credono nella politica come servizio, dovrebbero essere presenti sul territorio, nella vita reale con i cittadini, per chiedere, per capire e soprattutto per ascoltare. E non solo un mese prima delle elezioni per raccogliere voti o se si è all’opposizione.
Inoltre, vorrei aggiungere un mio pensiero alla riflessione proposta. Credo che sia altrettanto importante che le risposte ai problemi e alle richieste che pongono i cittadini, siano il più possibile comprensibili. Ovvero risposte che chiaramente dicano ciò che si può o no fare, usando anche un linguaggio semplice (i tecnicismi sono per gli addetti ai lavori). Questo non significa semplificare la realtà, bensì serve per rendere partecipe la cittadinanza alla costruzione del bene comune, senza pensare al rendiconto personale, ai centri di potere e ai voti alle prossime elezioni. Il bene comune, a parer mio, è fare insieme il meglio possibile per tutti.
Sono un’elettrice del PD e mi è dispiaciuto vedere che il partito, nel tempo, si è chiuso e ha perso il contatto con la realtà. Questo ha portato inevitabilmente alla nascita di correnti e personalismi. Si sono perse le elezioni perché guardando il proprio ombelico non si vede “fuori”.
Per fortuna, dai propri errori, se riconosciuti ed elaborati, si può sempre migliorare e perciò spero che tutte le forze del centrosinistra comincino a farsi vedere nelle comunità trentine, in tutte le valli, anche solo per sentire come vanno le cose, così da poter rinascere dalle proprie ceneri.