Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca
QT n. 12, dicembre 2018 Trentagiorni

Pd fra convulsioni e speranze

Se va avanti così non può scendere ancora, può solo dissolversi

Giuliano Muzio, segretario (dimissionario) del PD trentino

È dura sapere quando si è arrivati al fondo. Il Partito Democratico, forse, può avere una certezza: se va avanti così non può scendere ancora, può solo dissolversi. In questi giorni registriamo infatti la strenua opposizione in Consiglio Provinciale attorno alla figura del nuovo Presidente (del Consiglio, non della Giunta) che – proclamano i dem – “deve essere di garanzia, quindi dell’opposizione”. Giusto. Peccato che nella scorsa legislatura il presidente fosse Bruno Dorigatti, del Pd, quindi della maggioranza. Pensano davvero di riconquistare i voti perduti con tali “battaglie”?

In parallelo si registra una serie di discussioni su argomenti del tutto sterili: partito territoriale, congresso provinciale o nazionale, naturalmente nuovo nome...

Ma si è riusciti a fare ancora di peggio. Nei circoli (l’unità organizzativa di base) cresce, soprattutto tra i giovani militanti, l’insoddisfazione per la gestione attuale e quella passata. Si fa strada la convinzione – citiamo da un documento del Circolo Marzola – che debbano essere “evitate candidature di consiglieri provinciali uscenti (o di personalità direttamente legate ad essi) che finirebbero per condannare ancora una volta il partito alle conte interne e perpetrando dissidi personali che non interessano più a nessuno”. Parole sante: c’è un ceto politico che, al di là dei meriti dei singoli, ha una cultura politica inadeguata. Occorre che sia rimosso. E occorre “che si riparta sui temi, con particolare attenzione alle proposte concrete. Coesione sociale, istruzione e ambiente al primo posto”.

All’assemblea dove dovevano venir discusse questa ed altre proposte, i rimovendi caporioni – che ne costituiscono la maggioranza – non si sono nemmeno presentati, facendola saltare per mancanza di numero legale. Fino a quando andranno avanti?