Eccellenze trentine
Era impossibile superare la grancassa suonata dalla stampa attorno alla precedente vittoria di una ragazza trentina a Miss Italia (nel 2006); ma ci hanno comunque provato.
Tutto comincia il 19 agosto con l’annuncio della finale regionale (“Super ospiti della serata il rumorista televisivo Alberto Caiazza, e il vice campione del mondo di pole dance Alex Aufderklamm”). Vince l’Alice Rachele e il cronista dell’Adige parte in quarta con un pezzo che meriterebbe una citazione integrale per il suo carattere - diciamo - sbarazzino, impostando quello che sarà il tono dei commenti successivi alla vittoria finale, sul quale torneremo più avanti: “La Vallagarina, da adesso, è qualcosa in più. Perché oltre ad ammiccare ai visitatori e a lanciare la fabbrica 2.0 - quella che domani dovrebbe proiettare la periferia italiana ai piedi delle Alpi nel firmamento produttivo globale e tecnologico - esporta pure bellezza. E lo fa coinvolgendo i due angoli opposti del territorio, uniti e divisi solo dalle Piccole Dolomiti... Alle prossime finali nazionali dei volti da copertina - Miss e Mister Italia per intenderci - il Trentino sarà infatti rappresentato da due figli lagarinissimi: lei, la bellissima donzella di Anghebeni, Alice Rachele Arlanch, ed ora anche lui, Alessio Vicentini di Ala”.
Articolo che si conclude con un surreale conato di umorismo: “Probabilmente agli italici animalisti piacerebbe di più veder sfilare Daniza e un J-qualcosa con costume da bagno e fascia da modelli pronti a incantare la voglia di beltà di ragazzi e ragazze vogliosi di rifarsi gli occhi in mancanza di altro. Stipendio a fine a mese soprattutto”.
Poi, mentre Mister Trentino soccombe di fronte alla virile bellezza di un napoletano, Alice vince il concorso (“I giurati, come novelli Paride, hanno lanciato il pomo alla più bella, consacrando la ragazza trentina”) e la stampa rileva l’eccezionalità dell’evento (“Due Miss Italia in dieci anni. Numeri da record se si pensa che in Lombardia aspettano il titolo da 27 anni”), intervista parenti, amici, fidanzato, compagni di scuola antichi e recenti, professori, compaesani, passanti, e la ragazza viene festeggiata qua e là: dal paese natale al Mart (“Miss Italia tra le tele di eterna bellezza”), fino alle telecamere di “Che tempo che fa” (“Tutti i 14 residenti della piccolissima frazione, capitanati dal sindaco Massimo Plazzer sono partiti in pullman alle 14 da Anghebeni ed hanno raggiunto gli studi della Rai”.
È una replica di quanto accadde con la vittoria di Claudia Andreatti 11 anni fa. Ma con qualcosa di più: la sottolineatura dell’Alice vista come eccellenza provinciale, risorsa economica.
L’assessore provinciale Michele Dallapiccola si limita a un generico “Hai fatto volare alto il nostro bel Trentino”, mentre Sonia Leonardi, responsabile regionale del concorso, parla esplicitamente di “sfruttamento dell’immagine di Miss Italia in chiave promozionale”. Ma il più entusiasta è il senatore Franco Panizza, che cucina un polpettone di vincenti: “L’incoronazione di Alice Rachele come Miss Italia e ‘Hannah’, il film di Andrea Pallaoro che ha vinto la Coppa Volpi al Festival di Venezia per la migliore interpretazione femminile con Charlotte Rampling: dal cinema d’autore al mondo dello spettacolo, il Trentino è protagonista nelle principali kermesse di fine estate... Le loro storie ci ricordano che esiste un Trentino in grado di esprimere talenti e professionalità di livello... contribuendo all’immagine della nostra Provincia. Abbiamo il compito di valorizzare queste esperienze e le professionalità che ruotano attorno a questi mondi... Sarebbe bello se nella prossima campagna elettorale la cultura e lo spettacolo come leva per la crescita economica e la competitività diventassero un tema di dibattito... Bisogna aprire una riflessione anche qui in Trentino, dove dobbiamo tenere conto anche del contributo che può provenire dal movimento sportivo e da campioni come Matteo Trentin, Letizia Paternoster o Gianni Moscon che, sempre in questi giorni, stanno scrivendo pagine straordinarie”.
Per niente entusiasta un lettore: “Ho letto con smarrimento misto a divertimento l’intervento del senatore Panizza... È riuscito a mettere il cappello anche sul più famoso concorso di bellezza del nostro Paese. E partendo da Miss Italia è riuscito a trarne una lectio magistralis sulle implicazioni che la valorizzazione delle tradizioni locali può avere sullo sviluppo della nostra economia e sulla promozione dell’occupazione giovanile. Poi mi sono chiesto: non sarà forse l’inizio di una nuova strategia del senatore? Lo troveremo tra breve anche a pontificare sul Grande Fratello, sull’Isola dei Famosi, su Master Chef o sugli Amici di Maria?”.
A proposito, mentre scriviamo Ignazio Moser sta resistendo nella casa del Grande Fratello dopo aver superato con successo una nomination. Se anche non vincerà il gioco, resterà comunque il formidabile exploit di cui si è pubblicamente vantato: 163 femmine con cui si sarebbe fin qui accoppiato. Un’eccellenza anche questa?