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Il Difensore Civico promuove Itea

Luigi Francesco Traverso
Daniela Longo

Ho letto un titolo a tutta pagina sulla relazione del Difensore Civico in merito ai rapporti tra Enti pubblici e parapubblici ed il cittadino. Ho letto con stupore di un’azienda sanitaria “poco trasparente” quando per esperienza diretta come paziente-utente ho trovato ottima qualità del servizio, soprattutto se paragonato al resto di questa nostra Italietta.

Con altrettanto stupore ho letto che l’avvocato Daniela Longo promuove ITEA per il suo rapporto con il cittadino-utente. Come dico sempre, partiamo per ordine.

Ho acquistato, sul libero mercato nel 2009 un appartamento in un condominio “gestito” (si fa per dire) da ITEA SpA, senza ovviamente nessuna limitazione e nessun vincolo, così come si evince dall’atto di compravendita. Non sto a raccontare tutte le mie vicissitudini in tal senso, ne cito alcune: non mi è stato mai fornito il regolamento condominiale in quanto non esiste; non è mai stata indetta un’assemblea condominiale anche se richiesta; non è mai stato nominato l’amministratore di condominio e non sono mai stati approvati conto preventivo e conto consuntivo!

Mi limito a sintetizzare il comportamento di ITEA che non ha nemmeno rispettato la normativa civilistica attinente le gestioni condominiali, disattendendo scientemente quelle normative - tutte - che regolano i comportamenti nella gestione dei condomìni.

Di tutto questo la dottoressa Longo è consapevole. Di questo il Difensore Civico conosce tutte le sfaccettature. Di questo io, e non solo, ho informato l’Ufficio del Difensore Civico, in forma scritta ed analitica, cercando di convincerlo, con scarsi risultati, ad adempiere alle funzioni del proprio Ufficio. Vedere adesso a sei colonne “promuovere” ITEA per il proprio comportamento mi sembra veramente uno schiaffo alla legalità.

Dico questo assumendomi tutte le responsabilità del caso, consapevole che le normative non possono essere disattese ed eluse impunemente, tanto meno con l’avallo implicito ed esplicito di un Ufficio che ha come compito quello di difendere il cittadino dalle angherie della pubblica amministrazione.

In questa vicenda, a mio avviso, potrebbe trovare spazio anche un controllo della Corte dei Conti e della Magistratura, organi che potrebbero anche dire la propria opinione in merito.

Spero che questa lettera venga pubblicata e letta dagli organi competenti tutti e fin da ora mi metto a disposizione di qualsiasi soggetto per affrontare in maniera chiara l’oggetto del contendere.

Non sono gli specchietti riassuntivi e le parole che possono far promuovere l’operato di un ente parapubblico se i contenuti di quegli specchietti non hanno i requisiti previsti dalla legge.

L’articolo 1129 del Codice Civile l’ITEA non l’ha mai letto e mai applicato e di questo l’Ufficio del Difensore Civico è stato formalmente messo a conoscenza.

Buon lavoro a tutti e sempre a disposizione per la tutela della legalità.

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