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Ancora la Valdastico!

Luigi Francesco Traverso

Continuo a leggere della penosa questione della Valdastico ormai da ventun anni (da quando vivo in Trentino), ma la vicenda è molto più vecchia, direi quasi antica. Non sono morti soltanto i tre parlamentari che si dice l’avessero ideata, ma sono morte nel frattempo la prima Repubblica, la seconda e sta morendo la terza... Qui intanto continuiamo a parlarne.

Non voglio elencare le varie posizioni e motivazioni, ci vorrebbe tutta la pagina della rubrica della lettere al direttore, vorrei sottolineare e commentare solamente l’ultima notizia che ho letto, che ipotizza una posizione tenace della Provincia di Trento avversa alla realizzazione dell’opera se la proposta del Veneto rimarrà la stessa. Poi leggo che si paventa un nuovo tracciato che propone lo sbocco della Valdastico a Caldonazzo!

Non sono riuscito a comprendere chi sia il proponente di questa nuova versione. L’assessore provinciale trentino continua il muro contro muro, definendo la Valdastico opera inutile, invocando la giusta difesa dell’ambiente, e nel frattempo la strada della Valsugana è regolarmente collassata da un traffico pesante che si snoda in un’area geografica montana di pregio con una viabilità ormai diventata stretta per l’invasione barbarica di bisonti della strada provenienti da Lituania, Estonia, Slovacchia, Ucraina, ecc.

Ma cosa significa essere contrari “se la proposta rimarrà la stessa?” Se la Valdastico sbuca da un’altra parte l’ambiente è salvaguardato e la proposta diventa valida? Se il traffico merci deve transitare in Valdadige per raggiungere l’Europa, che differenza fa spostare l’uscita in Valsugana?

Se il traffico pesante su gomma continua a crescere, soprattutto per le lunghe percorrenze, penso sarebbe di buon senso cercare di dirottarlo su ferrovia. Per fare ciò non è fondamentale realizzare il tunnel ferroviario del Brennero; esiste già una linea ferroviaria con capienza adeguata che viene utilizzata in maniera marginale per il trasporto merci.

A volte per salvaguardare la qualità dell’aria, l’ambiente e la salute dei cittadini sarebbe sufficiente che i politici avessero bene in testa che cosa intendono fare, e se per questa vicenda sono passati tanti anni, probabilmente significa che ci sono idee contrapposte e forse confuse.

Quante volte sono state fatte opere inutili! Forse per diminuire il traffico pesante basterebbe regolamentarlo imponendo divieti che sarebbero propedeutici ad incrementare il trasporto merci su rotaia.

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