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QT n. 11, novembre 2012 Trentagiorni

Berlusconi: ma come è possibile?

Sua maestà il cavaliere Berlusconi ha abdicato. Finalmente! Macchè, il giorno dopo è tornato in scena più agitato che mai. Contro Monti, che pure sostiene in Parlamento. Contro la Germania, che ci è nemica. Contro la Merkel e Sarkozy che hanno irriso non lui ma l’Italia. Contro l’euro e l’Europa. Contro tutto, in una sfrenata competizione con Grillo. Una bella disputa tra il buffone ed il comico.

Silvio Berlusconi

Eppure incredibilmente tutta la cronaca politica è dominata dalle gesta indecorose di questo personaggio. Come è possibile che questa nostra amata Italia abbia subito la seduzione di un così indegno faccendiere? Badate che fin dall’inizio era chiaro con chi avevamo a che fare. Io non sono mai stato un profeta e tuttavia leggete ciò che scrivevo, su questo giornale, già il 21 ottobre del 1994, ben 18 anni orsono: “Questo è il punto: abbiamo dunque un presidente del consiglio dei ministri la cui biografia rende verosimili le notizie più allarmanti. Tutto il mondo sa che egli è stato ed è fedele amico, senza ombra di ravvedimento, del più grande ladrone della Repubblica, Bettino Craxi. Che nell’humus di questa amicizia è germogliata la sua prodigiosa fortuna economica. Che il tristo amico, dall’esilio tunisino, ha confessato che tutti i grandi gruppi, Fininvest compresa, hanno corrotto politici ed agenti della tributaria per avere favori e non pagare le tasse. Che suo fratello e i suoi avvocati sono indagati per reati commessi dalle sue imprese. Che si trova a governare in una condizione clamorosa di incompatibilità, tanto che in qualsiasi suo atto di governo è possibile sospettare anche un suo privato interesse. Tanto basta per avvolgere il capo del nostro governo in una reputazione quanto meno torbida, che rende verosimile ogni ipotesi di illegalità a suo carico. Il compito di stabilire se ciò che è verosimile sia anche vero spetta ai giudici. Ma anche solo il criterio di verosimiglianza è sufficiente per misurare l’idoneità politica del personaggio a ricoprire il ruolo così importante che si ostina a voler occupare.

Non vi pare che anche solo sulla base di questo criterio di verosimiglianza si debba concludere che questo capo del governo costituisce una pubblica calamità?”

Altro che verosimiglianza, è conclamata verità. Lo abbiamo sentito dire che se il carico fiscale è giudicato pesante è legittimo evadere le tasse. Ha imposto alla sua maggioranza di affermare falsamente con atto solenne del Parlamento che Ruby è nipote di Mubarak, senza contare che anche se fosse stato vero non era un buon motivo per esonerarla dalle conseguenze del furto che aveva commesso. Presenta poi un bel curriculum giudiziario. Nel 1997 fu condannato ad 1 anno e 4 mesi di reclusione per falso in bilancio nell’acquisto della casa cinematografica Medusa, ed assolto in appello nel 2000. Nel 1998 fu condannato a 2 anni e 9 mesi di reclusione per corruzione della Guardia di Finanza in tre verifiche fiscali a sue aziende, poi prescritto in appello, ed infine assolto in Cassazione che si limitò a condannare invece il suo direttore fiscale, subito promosso in Parlamento dove siede tutt’ora. Senza contare i 2 anni e 4 mesi di reclusione sempre nel 1998 nel processo All Iberian, per i 23 miliardi di lire di finanziamento illecito al Segretario del PSI Bettino Craxi, che in appello furono cancellati per prescrizione.

Oggi c’è l’ultima condanna, che forse cadrà in prescrizione nel 2014.

Ha potuto godere del falso in bilancio da lui depenalizzato, di abili avvocati che hanno fatto maturare i tempi di prescrizione, di giudici obiettivi che hanno sempre applicato la legge, e solo la legge.

Non è la magistratura che invade la politica. È la politica che trasgredisce la legge penale. La cronaca politica dei nostri giorni è una orribile cronaca nera. Berlusconi ne è stato un precursore.

Senza contare l’inconsistenza fallimentare della sua azione di governo.

E dovremmo ancora occuparci di lui?