Tutte le bugie su Guido Gasperotti
In riferimento all'articolo comparso su QT il 12 settembre, mi limito a contestare le affermazioni non veritiere sul mio comportamento politico, tralasciando fatti personali di nessun significato per l'attività del Partito.
L'affermazione di Franco Onere della Segreteria Provinciale ("Questa decisione è il risultato di un confronto che dura da oltre un anno. Nel Comitato Provinciale Gasperotti in più di una occasione si era ritrovato in minoranza su documenti politici di impostazione generale. Il fatto che Gasperotti non ne condividesse il contenuto ha pesato, perché è andato per la sua strada senza tenere in alcun conto le posizioni della maggioranza.") contiene accuse generiche, non documentate in quanto non si citano i documenti politici, né i contenuti della impostazione generale.
Nei Comitati politici provinciali ho sempre avuto un comportamento costruttivo non contrapponendomi ad alcuna decisione. Vi è stato un mio dissenso per la mancata attuazione della Conferenza di Organizzazione, proposta dal compagno lorfida e che certamente avrebbe giovato ad un maggior radicamento del Partito nella società, nei luoghi di lavoro e nei soggetti sociali a cui fa riferimento. Riprendendo le parole di Onere: "Il tipo di impostazione politica che Gasperotti ha dato alla sua attività di consigliere ha isolato il partito dalle altre forze della sinistra e dal sindacato", sono argomentazioni non veritiere. Per quanto riguarda l'isolamento dalle forze di sinistra Onere è totalmente disinformato sugli eventi politici della presente legislatura e sulla rappresentanza istituzionale provinciale dei Ds. In Trentino i Ds hanno perso ogni radicamento nel patrimonio ideale della sinistra storica, dato che alcuni dei loro esponenti più rappresentativi ed influenti fanno riferimento ai Cristiano Sociali e alla Rete. I Ds del Trentino stanno attuando una politica di moderazione con progressivo allontanamento dai ceti sociali a cui tradizionalmente si sono rivolti, accettando opzioni, politiche sociali e del lavoro inaccettabili per Rifondazione (sussidiarietà, privatizzazione della scuola, flessibilità e precariato del lavoro). Di tale mutamento dovrebbe essere a conoscenza la segretaria Rosa Anna Tamanini, dato che nel Comune di Trento, retto da una Giunta dell'Ulivo, si trova all'opposizione e non ha mai condiviso alcun deliberato della Giunta.
All'inizio di questa legislatura ho aderito, nonostante la contrarietà di alcuni compagni, a "Trentino Più", un coordinamento di forze di centro-sinistra all'opposizione, come alternativa alla prima Giunta Andreotti. Si è realizzato un lavoro fattivo e proficuo e la fine dell'esperienza non è dipesa da una mia volontà di isolamento, ben sì da eventi a tutti noti che hanno portato alla formazione della seconda Giunta Andreotti. Alla prima e alla terza Giunta Andreotti, costituita da forze centriste e autonomiste anticomuniste era evidentemente impossibile dare qualsiasi appoggio. Alla seconda Giunta Andreotti, che ha visto la partecipazione del PDS e di altre forze di centrosinistra, Rifondazione Comunista non poteva che opporsi, dato che il programma era basato su una riforma elettorale che poi è stata approvata, che voleva eliminare il nostro Partito dalla scena. Numerose e fattive sono state le iniziative istituzionali fatte in collaborazione con le forze di sinistra nell'opporsi a leggi e provvedimenti contro le classi popolari dalle varie Giunte Andreotti.
Per quanto riguarda l'isolamento dal sindacato, nulla di più falso. Ho cercato con varie iniziative il radicamento nelle componenti delle varie forze sindacali che auspicano un antagonismo sindacale. Purtroppo ho avuto profondi dissensi con il segretario della CGIL Dorigatti riguardanti temi di organizzazione del lavoro e dell'assistenza, che attualmente in Trentino la CGIL porta avanti, in contrasto con le decisioni del Comitato politico nazionale e della Direzione nazionale del nostro Partito.' In particolare mi sono battuto contro la legge sugli anziani che introduceva il principio della sussidiarietà e ho proposto come alternativa una legge sulla assistenza in accordo con quella presentata in Parlamento da parlamentari comunisti, primo firmatario Bertinotti. Mi sono battuto contro la disvalorizzazione del lavoro, la flessibilità, il precariato, il lavoro interinale, nel rispetto della linea del Partito. Pertanto attualmente Rifondazione Comunista non è per nulla isolata dal sindacato, inteso come tutte le forze, compresi i Cobas, ma ha rapporti di collaborazione soprattutto con i rappresentanti di quei lavoratori che più di altri pagano le conseguenze del neoliberismo che vuole uno sfruttamento selvaggio imponendo un lavoro precario e flessibile senza diritti ne tutele.
Per quanto riguarda l'affermazione di Enzo Piffer, membro del Comitato provinciale: ( "Quando qualche anno fa il nostro consigliere comunale di Mezzolombardo si stava battendo contro la chiusura dell'ospedale, Gasperotti, senza alcuna discussione interna su un problema così serio, se ne uscì pubblicamente sostenendo che era necessario e giusto il ridimensionamento di quell'ospedale"), ribatto che Piffer non conosce la mia attività riguardante l'ospedale di Mezzolombardo. I miei interventi su quell'ospedale sono stati di proposte per arricchire la struttura di nuovi servizi per l'utenza. In particolare ho richiesto (ed è stato attuato) che le attività ambulatoriali di oculistica, dermatologia, otorinolaringoiatria, ortopedia fossero svolte in tale sede. Mi sono battuto, come nessun altro consigliere, contro la riduzione del personale. Nessuno ha mai proposto la chiusura dell'ospedale di Mezzolombardo, la cui esistenza non è stata mai messa in dubbio da nessuna Giunta provinciale. L'unico reparto che ha subito una conversione è stata l'U.O. di Chirurgia, quando, al momento del pensionamento del primario, la Giunta provinciale ha ritenuto di non sostituire quest'ultimo in quanto il tasso di occupazione dei letti era inferiore al 30% e il numero di interventi chirurgici annui al di sotto di 250, ossia una casistica che non poteva dare criteri di qualità. Attualmente funziona in modo eccellente un day surgery, esperienza indubbiamente positiva, in accordo con le Linee Guida internazionali dell'OMS. E' in fase di attuazione un modulo di riabilitazione cardiologica di cui ho chiesto ripetutamente l'apertura. Pertanto è priva di fondamento l'affermazione di Piffer su una mia volontà di ridimensionamento del nosocomio e nessuno può togliere meriti che tutti gli operatori sanitari di tale ospedale riconoscono all'attività consiliare da me svolta, di essermi battuto affinché l'ospedale di Mezzolombardo fosse dotato di migliori strutture curative ed assistenziali, più idonee ai bisogni dell'utenza.
Per quanto riguarda l'affermazione di Franco Valduga: "Mi infastidisce che Gasperotti sia uscito sui giornali senza parlarne con nessuno, senza concordare con nessuno cosa fare, come e perché, a quale fine. (...)", è necessario informare con precisione. Il 2 febbraio '94 è stata istituita la Commissione d'indagine per la verifica della gestione dei fondi stanziati o utilizzati dalla Giunta provinciale durante la decima legislatura (composta dai consiglieri: Tosadori, Casagranda. Chiodi, Boldrini, Conci, Gasperotti, Giovanazzi, Holzer, Moser, Palermo, Panizza, Passerini, Taverna) che concluse i suoi lavori con una relazione approvata all'unanimità il 28 giugno '96. Ho partecipato alle conclusioni di tale commissione evidenziando in particolare sperperi di denaro pubblico nel campo della sanità (Consulenze per la formazione del personale socio sanitario) durante la gestione dell'ass. Lorenzini. Sulla base di tale relazione conclusiva il procuratore della Corte dei Conti di Trento Patumi ha dichiarato che "il danno ingiusto deriva dall'azione spregiudicata della Giunta che, ignorando e calpestando tutte le regole della coerenza e della correttezza dell 'azione amministrativa, nonché il più elementare buon senso, ha ufficialmente perseguito un obiettivo faraonico (...) Gravi danni sono stati arrecati dalla condotta illecita degli attuali convenuti in virtù della grave perdita di prestigio della Provincia di cui tutte le persone qui chiamate in giudizio si sono rese colpevoli compromettendo, con lo scorretto esercizio delle loro funzioni, la stessa dignità " ed ha chiesto all'ex presidente della Giunta provinciale Malossini e ai suoi ex assessori Micheli, Bazzanella, Degaudenz, Tenoni, Grandi, Nicolini, Lorenzini e Jori un risarcimento a favore della Pat di 3 miliardi e 309 milioni per i danni materiali causati dalle loro decisioni, oltre a 13 miliardi e 236 milioni per aver danneggiato l'immagine di una istituzione. In totale il risarcimento richiesto ammontava a 16 miliardi e mezzo. Come membro della Commissione, ho chiesto le dimissioni di Tarcisio Grandi (presidente della Giunta regionale) ed Erminio Lorenzini (ora assessore alla sanità del Comune di Rovereto), in attesa del giudizio definitivo, in quanto, esercitando entrambi funzioni esecutive, potevano accedere a documentazioni ed uffici che erano oggetto di indagine. Ritengo pertanto di aver fatto il mio dovere nella richiesta di tali dimissioni, senza calpestare in alcun modo le competenze politiche ed istituzionali della segretaria provinciale Tamanini e del capogruppo comunale di Rovereto del PRC Valduga. D'altra parte il paragone del compagno Valduga: "Perché nessuno dei nostri a Roma chiede le dimissioni di Ciompi che pure aveva nominato De Lorenzo Ministro della Sanità? " è fuori luogo, in quanto attualmente De Lorenzo non ricopre alcuna carica, mentre Lorenzini al momento del rinvio a giudizio era assessore a Rovereto. Non corrisponde al vero l'affermazione che io abbia chiesto le dimissioni del sindaco Ballardini, in quanto non rientra nelle mie competenze. Ho chiesto al sindaco di invitare Lorenzini a dare le dimissioni in attesa del giudizio della Magistratura.
Per quanto riguarda le dichiarazioni di Donatello Baldo, anch'esse non corrispondono al vero. Purtroppo non posso scendere in particolari essendo coinvolto un compagno che suo malgrado non può ribattere a tali affermazioni. Posso ribadire che il comunicato a cui fa riferimento Baldo, fu concordato con Andrea Parolari, supportato da una mia interrogazione, al fine di creare unità di intenti tra Circolo e Gruppo consiliare. Infatti Parolari era stato appena nominato segretario del Circolo dopo anni che tale carica non era stata ricoperta. Inoltre Parolari non ha mai smentito il giornale come avrebbe dovuto fare, ne ha mai avuto rimostranze nei miei confronti. A dimostrare la non verità delle dichiarazioni di Donatelle Baldo è sufficiente far presente che il primario dell'ospedale di Riva non esiste, ma vi sono primari di singole Unità Operative, mentre il Pronto Soccorso è un servizio privo di primario non essendo una Unità Operativa.
Le affermazioni della segretaria Tamanini sono esemplificative non solo della infondatezza delle accuse rivoltemi da lei e dagli altri compagni, ma soprattutto della grave debolezza organizzativa del Partito, le cui colpe vengono scaricate in modo pretestuoso e falso sul sottoscritto. Afferma Rosa Anna Tamanini : "E' difficile far partire gruppi di lavoro che siano in grado di produrre sistematicamente contributi di idee e progetti. E' fuori dubbio che siamo di fronte a limiti politici, però i tentativi messi in atto sono stati anche interrotti da comportamenti politici che il Partito a larghissima maggioranza ha condannato. Con più di una votazione il Comitato Politico ha chiesto di modificare questi comportamenti. Il che non è avvenuto". La Segretaria afferma la difficoltà di far partire gruppi di lavoro (in realtà mai istituiti, ad eccezione di quello della scuola), ammettendo la totale mancanza passata ed attuale di strategia progettuale del Partito nel radicamento nella società. Ammette limiti politici, ma nell'affermare che i tentativi messi in atto sono stati interrotti da comportamenti politici che il Partito a larghissima maggioranza ha condannato, non li cita in quanto non esistono. Non ho mai interrotto con la mia attività istituzionale tentativi messi in atto dal Partito per il superamento dei limiti politici, anzi, con ogni mezzo ho cercato il coinvolgimento di tutte le forme organizzative del Partito e dei soggetti sociali che fanno riferimento alle nostre idee. Pure non corrispondenti al vero sono le affermazioni del Circolo di Rifondazione Comunista del Basso Sarca ("E' necessaria una totale e chiara scelta di discontinuità politica del PRC del Trentino... Il sostanziale isolamento politico del Partito è stato ingenerato dall'intervento complessivo di Rifondazione Comunista all'interno dell'organo istituzionale al massimo livello... L'utilizzo distorto delle opzioni radicali di politica nazionale ...ha prodotto il confinamento di Rifondazione ai margini del dibattito politico ").
Per quanto riguarda il "confinamento", ho già spiegato la falsità di tale affermazione. Respingo con fermezza, in quanto priva di fondamenti, l'affermazione dell'utilizzo distorto delle opzioni radicali di politica nazionale. E' incredibile che i compagni del Circolo del Basso Sarca mi riconoscano colpevole, ma nello stesso tempo non specifichino quali opzioni radicali avrei utilizzato in modo distorto. Si tratta pertanto di affermazioni infondate atte esclusivamente ad offendere la mia dignità, non solo istituzionale ma soprattutto di comunista. Ho sempre inviato, e ne ho le prove, al Circolo del Basso Sarca come a tutti i Circoli del Trentino, tutti gli atti del Consiglio o della Giunta provinciale ritenuti di loro interesse, chiedendo un apporto costruttivo di appoggio alla mia attività istituzionale. Purtroppo dal Circolo del Basso Sarca non ho mai ricevuto una risposta.