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QT n. 15, 12 settembre 1998 Cover story

Sinistra/Dellai: i punti di frizione

In questi giorni si susseguono gli incontri e le bozze di programmi dell'Ulivo. I punti di frizione espliciti vertono su due argomenti, mentre un terzo è sottaciuto. Vediamoli.

1) Comprensori. La riforma istituzionale è il punto di frizione più acceso tra la Margherita e la sinistra. E si capisce: al disegno di legge Bondi-Chiodi era collegato il modello di funzionamento dell'intero impianto autonomistico, che prevedeva: lo smantellamento dei comprensori e delle loro burocrazie; il riordino del personale provinciale con forte decentramento; una conseguente forte acquisizione di responsabilità da parte dei Comuni; la mutazione del ruolo della giunta provinciale da erogatore di contributi a governo della politica d'insieme. Insomma, la fine della Pat dorotea. Il pericolo è che invece ora ci si avvii verso una qualche formulazione generica, in cui i comprensori non vengono "chiusi", ma "superati" in una qualche altra istituzione (in pratica, si finisca con il cambiare la targhetta sulla porta delle sedi comprensoriali).

2) Ambiente. Il programma è ancora alle formulazioni generiche, sulla bellezza delle montagne e acque da preservare, sottoscrivibili anche da Boso e Tosolini. In realtà, in un momento in cui Francesco Moser e soci spingono per un'ulteriore dilatazione del turismo qualitativo, sarebbero necessari impegni precisi.

Ma la sinistra ha un'idea chiara di cosa vuoi dire "sviluppo compatibile"? E intende imporla agli alleati (i dellaiani) che hanno iniziato a bollare come "vincoliste" le politiche ambientali basate sulle regole? Per ora si è discusso di viabilità, arrivando a condivisibili enunciazioni di metodo (vedi nell'articolo) che costituiscono un no solo implicito alla PiRuBi (che peraltro non viene nominata).

3) Contenimento della spesa pubblica. E' un discorso sottaciuto, perché in campagna elettorale è ritenuto impopolare: il cittadino trentino pensa che l'era delle vacche grasse non finirà mai. E perché sarebbe immediato lo scontro con i candidati dorotei (Grandi in testa), che basano tutta la loro attività sulla graziosa "concessione" dei contributi. In realtà, il breve periodo della sinistra al governo era stato caratterizzato da vari tentativi di tenere la spesa sotto controllo: e questo era stato allora uno dei motivi di scontro più aspro; ed è oggi una delle ragioni per cui quell'esperienza viene attaccata da Dellai e dal suo attuale seguito doroteo.

E' probabile che il programma finisca con il recepire qualche indicazione generale sul contenimento della spesa, ma -ci si può mettere la mano sul fuoco- non si andrà molto oltre.