“Volete Renzo Piano? Non ora”
Con Roberto Ferrari, presidente dell’Ordine degli Architetti, come pure della giuria del Concorso di idee sull’area Michelin, parliamo degli esiti del concorso.
Non si è arrivati a degli esiti riduttivi? Una parte della città che doveva essere rappresentativa, la nuova porta, il nuovo biglietto da visita... ridotta invece al quartiere modello?
"Non capisco. Io non parlerei di quartiere, ma di una parte della città. E poi questa è solo una prima fase, in cui si dovevano affrontare i problemi della viabilità, dei parcheggi, del rapporto con il fiume e la ferrovia, delle funzioni urbanistiche (cioè le destinazioni, residenza, commercio, ecc., n.d.r.) da assegnare alla zona. E da questo punto di vista mi sembra che possiamo essere soddisfatti: le idee ci sono state, molteplici e interessanti."
Eppure non sono mancate le delusioni e le polemiche. Si è giudicata riduttiva la limitazione del concorso ai professionisti locali. E si invoca il grande nome: dateci Renzo Piano...
"Non è vero che ci sia stata una partecipazione ristretta: hanno concorso 20-25 docenti universitari. Poi, sul grande nome: non è questo il momento, ora bisogna decidere cosa fare, cosa metterci in quell’area, come risolvere i problemi urbanistici. Poi, arrivati al momento più propriamente architettonico, può esserci il grande nome."
Come si andrà avanti?
"Adesso il Comune dovrebbe precisar meglio sia le scelte di carattere strategico, sia le funzioni urbanistiche. Su quella base passare ad un processo di affinamento delle proposte. Il Comune ha questa cosa pagata: cinque gruppi di tecnici pronti a disegnare, basta farli lavorare.
Di qui gli elementi per arrivare alla variante urbanistica. E a quel punto mi va bene Renzo Piano; oppure il concorso, nazionale o internazionale, attraverso cui si può realizzare un’architettura di pregio."