Basta moschee, basta sinagoghe!
E così i maggiorenti di Trento dei musulmani immigrati hanno chiesto pure l’insegnamento della loro religione, seppur trovando, logicamente, dei ben deboli consensi. Oltre tutto ci mancherebbe, infatti, che gli alunni debbano spartirsi nello studio seppur limitatissimo, oltre che in quella cattolica delle fedi islamica, israelitica, geoviana, protestante, evangelica, buddista, induista e chi più ne ha più ne metta per quegli sparuti gruppuscoli di credenti. Ossia pagando il contribuente innumerevoli insegnanti galoppini per classi magari ridotte a due o tre elementi!
Perché, anzitutto, bisogna tenere presenti alcuni principi come quello della democrazia, per cui la maggioranza vince (e in questo caso i cristiani e gli agnostici sono in stragrande quantità); della reciprocità politica e religiosa nei rispettivi Paesi (ma gli islamici, nei loro, manco per sogno concedono chiese ed esercizio degli altri culti, negando perfino la sepoltura); e della scelta degli studenti di materie principali, essenziali, generali (con esclusione, quindi, nella scuola primaria, delle specializzazioni e delle forme linguistiche). Le opzioni di studio e di lavoro, infatti, sono riservate ed approfondite poi negli indirizzi di vita di ciascuno.
Cosicché visti i numeri irrisori (grazie a Dio, è il caso di dirlo) delle minoranze straniere nel Trentino - già di per se stesse origine di sconquassi civili e penali come dimostrano le cronache anche rosa, oltre che nere, di tutto il mondo - non è possibile scendere a compromessi e cedimenti come si è fatto, ad esempio, col pezzo di cimitero concesso a Trento agli islamici, pena la concessione di pezzetti in tutti gli altri camposanti! Creati così i precedenti, si va poi a dare il permesso per moschee e sinagoghe varie nonché a permettere chissà quante altre differenziazioni stravaganti ed antiquate per sette e religioni estranee alla nostra cultura e civiltà trimillenaria.
Negli istituti scolastici, invece, si insegni la storia dell’arte, cioè dei pittori, scultori, architetti, musicisti – sempre pedissequamente snobbati a favore dei poeti o dei letterati, completamente o quasi ignorati dopo il periodo giovanile, ossia i pur immortali Michelangelo, Raffaello, Verdi, Puccini e migliaia di altri.
Altrimenti succede come adesso per cui ciascuno li può o li deve conoscere da adulti, da turisti, o da studiosi, attraverso l’immensa grandezza delle loro opere, oppure rimanendone all’oscuro. Purtuttavia si ponga mente particolare al valore universale della musica per cui le opere liriche (tre ore di ascolto), oggi trasmesse frequentemente da Euro Radio e dall’America, sono ascoltate da un milione di persone alla volta come ridere, di ogni lingua, razza e religione, pur nel differente valore dei mille o quindicimila spettatori (Arena di Verona) presenti nei teatri.