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Aviaria: i polli fasulli del Governo

Lega AntiVivisezione

La LAV critica la campagna di comunicazione sull’allevamento dei polli italiani, firmata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri della Salute e delle Politiche Agricole e Forestali, che con uno spot televisivo in onda in questi giorni sulla TV nazionale cerca di rassicurare i consumatori rappresentando i nostri allevamenti come una sorta di fattoria Disney, con polli - perfino parlanti - liberi all’aria aperta e in ampi spazi, rappresentativi, nella migliore delle ipotesi, di appena il 5% degli allevamenti italiani di polli.

Chi ha commissionato e realizzato questo spot meriterebbe il premio "Pinocchietto d’oro" per aver utilizzato il denaro dei contribuenti per fornire a tutti gli italiani un’immagine più che fantasiosa, ai limiti dell’ingannevole, dei nostri allevamenti di polli. Forse perché si vergognano a far vedere i nostri allevamenti intensivi di polli, che coprono circa il 90% della nostra produzione, con 430 milioni di volatili ammassati ogni anno nei capannoni, allevati in condizioni innaturali e per questo predisposti a numerose patologie e quindi alla somministrazione di farmaci, privi di adeguato movimento, continuamente esposti alla luce artificiale e selezionati geneticamente per crescere più in fretta?

Mostrando i nostri reali allevamenti intensivi, il Governo non avrebbe convinto i consumatori ad acquistare nuovamente i polli italiani.

Su un tema così serio e delicato come l’influenza aviaria, crediamo che dal Governo gli italiani abbiano il diritto di ricevere una campagna informativa e garanzie sulla sicurezza sanitaria collettiva, anziché uno spot pubblicitario evidentemente in favore degli allevatori. Se l’intento era quello di tranquillizzare i consumatori con immagini romanzate, la scena con l’arrivo di una task force in tuta bianca, definiti i "brutti ceffi" chiamati a controllare i polli, appare invece davvero inquietante.

"Conosci i tuoi polli?" è la campagna di sensibilizzazione promossa dalla LAV per far conoscere la drammatica realtà dei polli allevati in Italia in modo intensivo, e affinché in Europa e in Italia l’allevamento dei polli sia finalmente regolato da una legislazione attenta al benessere di questi volatili.

In poche settimane abbiamo raccolto più di 30.000 firme a sostegno di una petizione, che proseguirà fino al 31 marzo (si può firmare anche su www.infolav.org o richiedere i moduli alla LAV), con la quale si chiede al Governo italiano di sostenere alcune integrazioni alla Proposta di Direttiva UE sul tema, tra le quali: divieto di selezioni genetiche dei polli; riduzione dell’eccessiva densità di allevamento dei polli; divieto di esposizione forzata alla luce artificiale; etichetta obbligatoria che indichi il sistema di produzione adottato. Lo spot è disponibile su www.governo.it.

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