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La favola della “banda larga”

Abito in un comune non coperto da Adsl e perciò, memore dei trionfali annunci (nel 2002!) dell’avvento della "banda larga provinciale", mi sono interessato su come potermi allacciare all’Adsl. Risultato: il deserto.

In buona sostanza, ho scoperto che tutto dipende ancora da Telecom Italia, e se la centrale Telecom non è abilitata, ti attacchi al tram, tu e la Provincia.

Mi sono ricordato allora delle fanfare sulla tecnologia "Powerline" (adsl via rete elettrica), con la quale la società Alpikom Spa, a larga partecipazione pubblica se non sbaglio (Trentino Servizi, Provincia, Comune, ecc.) aveva iniziato, meraviglia delle meraviglie, la sperimentazione in Trentino già nel lontano 2003 (un’era geologica nel campo delle telecomunicazioni).

Sono andato sul loro sito, ma a Powerline c’era solo un fuggevole accenno autopromozionale: sull’offerta di servizi all’utenza niente di niente.

Allora ho telefonato più volte, prima al numero verde poi a quello normale: venerdì 3 giugno, alle 9.55, non rispondeva nessuno, era tutto sprangato (hanno fatto tutti il ponte col 2 giugno Festa della Repubblica?). Al telefono solo una stizzosa segreteria telefonica che diceva "Al momento gli uffici sono chiusi, per lasciare un messaggio in segreteria, digiti 1", senza precisare neppure l’orario in cui questi fantomatici uffici sarebbero stati aperti.Ma questa favola della "banda larga provinciale" a chi la vogliamo raccontare?

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