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QT n. 3, 12 febbraio 2005 Scheda

L’inaffidabile inceneritore

Maddalena Di Tolla

Da un inceneritore escono circa 200 sostanze chimiche, i cui effetti sull’ecosistema sono poco conosciuti e di impossibile dominio. Sappiamo per esempio che le diossine sono bioaccumulabili e provocano danni gravi, ma le conoscenze mediche sono in continua evoluzione. Nonostante l’applicazione di filtri capaci di abbattere efficacemente le emissioni, nel caso di picchi per una combustione difforme dalle previsioni (possibile per conferimenti di rifiuti male selezionati), si verificano sforamenti dei limiti e in taluni casi incidenti gravi come espolsioni.

Robin Murray, nel libro "Zero Waste", illustra i casi di alcuni inceneritori moderni britannici con esplosioni o sforamenti (18.000 casi dal 1996 al 2000 nell’inceneritore di Edmonton), con enormi difficoltà a fermare il combustore, per via della rigiditià del sistema. Inoltre l’appetibilità dei grossi appalti frena la riduzione e la raccolta differenziata; spesso si tratta di appalti difficili da dominare per la pubblica amministrazione. E’ il il caso di Brescia: per questo l’Italia è messa in mora da dicembre 2004 dalla Comunità EU per violazione di quattro Direttive.